La scrittrice nocerina racconta l’adolescenza “a rischio” e una società non più in grado di formarla. E lo fa con il suo tratto “noir”
di Ida Lenza
Chi ha ucciso la ragazzina ragno e perché? Sono questi gli interrogativi a cui dovrà dare una risposta il lettore dell’ultimo noir di Letizia Vicidomini, speaker radiofonica (RTL 102.5, Kiss Kiss, Radio Marte) e attrice, che con il suo nuovo romanzo “La ragazzina ragno” (Mursia Editore) è giunta alla sua sesta opera. Della stessa autrice: “La poltrona di seta rossa” (2014), “Nero. Diario di una ballerina” (2015), “Notte in bianco” (2017), “Lei era nessuno” (2019), “Il segreto di Lazzaro” (2021). Letizia, scrittrice nocerina, con i suoi noir si è imposta, già da qualche anno, sul palcoscenico nazionale ottenendo numerosi riconoscimenti e segnalazioni nei principali concorsi letterari di genere, fra cui Giallo Garda e Garfagnana in Giallo.

E, dopo la presentazione a Napoli, città che fa da cornice all’intero romanzo, Letizia presenterà proprio nella sua città natale, Nocera Inferiore, “La ragazzina ragno”, domenica 8 agosto alle 20,00 presso la cassa armonica del Parco Rea.
Al centro della sua ultima opera l’adolescenza a rischio, l’esplorazione di un universo di giovani sempre più allo sbando in una società che non è più capace di gestire la loro formazione. Sullo sfondo famiglie, scuola e la stessa società troppo assente e cieca dinanzi alla deriva di certi ragazzi. Protagonista del romanzo una giovane capobanda, che ha creato un’efficientissima macchina per fare soldi, utilizzando il richiamo più atavico e potente: quello del sesso. Intorno a lei un coacervo di personaggi che vivono le proprie esistenze mossi dalla “ragazzina ragno”, a cui obbediscono imprigionati come sono nella ragnatela che la giovane ha saputo tessere.
La protagonista adolescente domina il suo mondo domestico come una sovrana dispotica: ordina e stabilisce regole, impone il proprio volere, allunga le zampe come un ragno al centro di una delicatissima ragnatela. Gestisce qualcosa di troppo grande per lei. E viene uccisa.
Tra i personaggi più interessanti del libro un ragazzo muto, che però ascolta e vede quello che accade intorno a lui: a volte troppo, e questo potrebbe costargli molto. Poi c’è la famiglia della ragazza disgregata, fatta da individui soli, compressi nel proprio piccolo universo di minuscoli piaceri e grette soddisfazioni. Infine una donna che sente forte la necessità di correre in aiuto di chi ha bisogno, che chiama a sé un anziano commissario in pensione affinché insieme possano spiegare una morte iniqua. C’è tanto da capire di una giovane vita spezzata. Più complessa, più adulta, più sporca di quanto dovesse essere alla sua età. Ingiusta. Come la vita sa essere, a volte.