Teatri e cinema chiusi, casting e produzioni sospese, progetti naufragati, artisti senza lavoro. L’arte e la cultura ai tempi di Covid-19
«Pronto Micòl? Vorrei parlare un po’ con te perché sarei interessato a raccontare cosa combinate voi artisti durante questo periodo di blocco totale».
Più o meno la telefonata con Davide Speranza è iniziata così, ed è finita con un articolo su Il Mattino di qualche giorno fa, in cui insieme abbiamo provato a raccontare come anche l’arte sta avendo il suo ruolo in mezzo a questa pandemia. E come, in qualche modo, anche noi che con l’arte proviamo a vivere da sempre, stiamo sopravvivendo. Dal 9 marzo i teatri, i cinema, le scuole di recitazione, le produzioni, i casting, così come tutto il resto del nostro mondo, si è pian piano bloccato, e anche noi da un giorno all’altro ci siamo visti senza lavoro, con progetti futuri bloccati, con prove saltate, con allievi persi e lezioni da non poter svolgere. Tutto si è fermato nella speranza che questo Coronavirus possa fare il suo corso e sparire, così come è arrivato, senza portarsi dietro ancora più persone di quelle che ha già ha strappato via.
Certo, è un pensiero fin troppo romantico. Ma chi se non noi? E’ quasi un nostro dovere cercare di mantenere alto l’umore delle persone, fa parte dei nostri compiti quello di far sognare, far sperare. Il lavoro degli attori, e di tutti gli artisti, è quello di raccontare qualcosa che attraverso il nostro corpo, per esempio, o attraverso le nostre voci, le luci, le musiche e tutto quello che fa parte della magia del palcoscenico, viene trasmesso ad un pubblico che osserva, ascolta, si immedesima e prova emozioni. Il nostro lavoro non esiste se non c’è un pubblico ad ascoltarci. Il nostro lavoro non esiste se nessuno piange, ride, balla, si ingelosisce, si innamora, si arrabbia, soffre e spera, insieme a noi. In questo momento delicato, non possiamo permetterci di venir meno ai nostri doveri. E quindi, anche noi abbiamo provato ad arrangiarci, come tutti, per continuare a portarvi ancora nelle nostre storie che esistono con voi e per voi. Per fare in modo che non si dimentichi il valore della cultura, dell’arte, delle cose che fanno bene.
E vi è piaciuto. Vi è piaciuto tantissimo. Vi è piaciuto così tanto che mi è sembrato addirittura strano quante persone ho visto correre sui profili Instagram di attori, scrittori, musicisti, ballerini, per sapere cosa avevano da raccontare questa volta. Mi è sembrato strano vedere quante persone avevano voglia di partecipare in prima persona, di leggere con loro, di parlare con loro, di cantare con loro. Mi è sembrato strano ma bellissimo. Perché sarà stata la magia di sentirci tutti insieme a combattere contro la morte, contro la paura…ma ho finalmente visto molte più persone di quelle che ricordavo in fila davanti ai teatri.
Questa situazione ha fatto in modo che la cultura, l’arte, possa essere diffusa attraverso tutti i canali digitali possibili, e ha permesso di approfittarne, di goderne. Godiamocela allora! Godiamoceli tutti gli spettacoli in video, godiamoceli i musei che aprono le loro porte on-line, godiamocele le repliche dei balletti e le dirette in streaming delle performance sui terrazzi. Godiamo di quei capolavori che magari non siamo riusciti a vedere a teatro e che per questo periodo saranno a portata di click. Godiamoceli tutti. Però poi ricordiamoceli, quando tutto ritornerà alla normalità. Ricordiamoci che delle cose belle scritte, interpretate, ballate, suonate da qualcuno, ci hanno emozionato e abbiamo fatto le corse per non perderci nemmeno un minuto di streaming. Perché vi giuro, che tutto quello che avete provato guardandolo da un piccolo schermo, sull’immenso palcoscenico sarà mille volte meglio.
Ve lo prometto. É quella la magia, quella che io rincorro da tutta una vita. E se voi sarete disposti ad ascoltarla ancora, tutta questa folla di gente pazza sarà felice di riproporla mille e mille volte. Noi esistiamo se voi siete pronti a stare con noi.
Nella telefonata con Davide, poi, ci siamo soffermati su qualcosa che è nato da poco. I miei corsi di teatro on-line. Il mio ruolo all’interno di questo putiferio. Sì, anche quelli si possono fare con un computer. Ripeto, non è la stessa cosa ma meglio di niente. Ho sempre avvertito la mia propensione per l’insegnamento della recitazione, perché in qualche modo mi sembra di diffondere e condividere quella che è la mia unica ragione di esistere a tutti quelli che hanno voglia di imparare. E così in questo mese ho pian piano perfezionato la possibilità di svolgere dei training con i miei allievi: chi sta facendo i primi passi, chi invece ha bisogno di una preparazione più specifica su un particolare monologo e chi, invece, ha bisogno di trovare una sicurezza per la propria carriera professionale e vuole provare a farlo attraverso il gioco del teatro. Ed io faccio quello che mi riesce meglio, condivido con loro quello che ho imparato in questi primi 16 anni di studio.