Grande interesse tra i turisti e gli appassionati di storia dell’arte suscita una pala di Francesco Solimena nel Duomo di Vietri sul mare
di Pierfrancesco Maresca
Passeggiando per i vicoli di Vietri sul mare, può capitare di imbattersi in un’opera dell’artista seicentesco attivo nell’allora Nocera de’ Pagani Francesco Solimena, conosciuto anche nella storia dell’arte come “Abate Ciccio” in virtù degli abiti cui era solito indossare.
All’interno del Duomo, ovvero la parrocchia di San Giovanni Battista che con la sua cupola variopinta e l’alto campanile è diventata l’icona della città costiera, si trova una delle opere dell’esponente del barocco campano. All’interno della cappella dei santi Fabiano e Sebastiano della famiglia De Simone, una pala d’altare incanta i fedeli. L’opera, un olio su tela, è databile a fine Seicento, intorno al ’70 per la precisione e venne donato da Annunziata Spagnuolo al Duomo. Essa ritrae San Nicola da Mira che intercede presso la Vergine Maria per le anime del purgatorio, visibili nella sezione in basso.
I principali colori utilizzati, tra l’altro ricorrenti come nel caso “Il martirio dei Giustiniani a Scio”, sono il rosso ed il giallo in varie gamme enfatizzati dal gioco di luci e ombre abilmente padroneggiato. Le anime sofferenti sono raffigurate in penombra, mentre – quasi fosse presente un riflettore – le figure religiose sono messe in risalto. Ciò, insieme all’incrocio di sguardi tra San Nicola, la Vergine ed il Bambino evocano drammaticità nella scena ambientata tra cielo e terra, in un vortice di dense nubi da cui si intravedono dei cherubini.
Infine, l’attenzione rivolta ai tessuti delle figure e alla loro collocazione spaziale – non a caso Solimena era anche un architetto – concedono all’opera un’ulteriore atmosfera intrisa di emozioni. Altre produzioni dell’artista sono visibili all’interno di chiese e musei del Salernitano, Agro nocerino e del capoluogo campano.