Stupefacenti rinvenimenti durante gli scavi a paestum. Riportati alla luce un santuario, teste di toro e numerosi manufatti
Il sito archeologico di Paestum non smette di stupire. Nuovi reperti sono riemersi durante gli scavi che stanno avendo luogo lungo le mura occidentali dell’antica colonia greca. Lì nel 2019 venne scoperto un nuovo santuario.
Gli archeologi, coordinati da Francesco Mele, sono riusciti a far riemergere “il tempio dorico con il basamento in pietra e la cella che ospitava la statua della divinità, decorazioni in terracotta dipinta del tetto con i gocciolatoi a forma di leone, una straordinaria gorgone, una commovente Afrodite”.
Tra i reperti più caratteristici spiccano ben sette teste di toro in perfetto stato di conservazione. A seguire un altare con la pietra scanalata per raccogliere i liquidi dei sacrifici e centinaia di ex voto tra cui la raffigurazione di un eros in groppa ad un delfino che rimanda alla divinità Poseidone, ovvero il dio che ha dato nome alla colonia. “Uno scavo – dichiara all’Ansa la direttrice del parco archeologico Tiziana D’Angelo – che promette di cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”.
Il lavoro tuttavia non è terminato, tutt’altro. Numerosi sono i manufatti che stanno ancora riemergendo tra cui templi ed altari in miniatura. Gli archeologi stanno cercando anche di “interpretarli”. Ad esempio si ipotizza che le teste di toro fossero oggetto di culto e devozione. “Il santuario, per motivi ancora tutti da chiarire, viene abbandonato tra la fine del II e l’inizio del I sec. a C”, ha spiegato D’angelo. Un altro “mistero” da svelare è il cedimento, verso l’interno, di una parte delle mura del tempio. In programma quindi vi sono altre analisi e studi.