L’ultimo romanzo di Roberto Ritondale, una profezia sul destino delle vittime preferite da Covid-19. “E’ on line, temevo l’accusa di aver copiato la realtà”
Dal 15 aprile è disponibile su tutte le piattaforme online in eBook, il nuovo romanzo ‘La città senza rughe’ di Roberto Ritondale, scrittore campano e giornalista dell’Ansa a Milano, già autore di ‘Sotto un cielo di carta’. Nel romanzo lo scrittore ci proietta nel 2040, in una Como governata da un regime dispotico che attraverso dei droni controlla tutti i cittadini. Il fine ultimo è quello di mantenere il benessere economico eliminando gli anziani o lasciandoli morire in un ospizio-lager, chiamato “vacuna”. Uno scenario drammatico ma al tempo stesso reale, tanto da rispecchiare quasi il presente. “Col passare del tempo temevo l’accusa di aver copiato la realtà, una realtà che supera di ben lunga la fantasia”.
Da tempo bloccato in tipografia a causa dell’emergenza nazionale, il libro potrà essere un ottimo strumento forse per comprendere il drammatico momento che stiamo attraversando. “Non amo il digitale, ma un po’ mi solleva la scelta dell’editore di rendere disponibile il libro” afferma l’autore. Si tratta di un romanzo distopico, ambientato nel 2040. In un’Italia frammentata dopo la guerra civile, la città-stato di Como è governata da una iuventucrazia illuminata. La situazione precipita quando Ebe si proclama dittatore e decide di uccidere tutti gli anziani per motivi estetici ed economici. La scomparsa di nonna Etilla scatena la reazione del nipote e di altri ragazzi. Insieme sfideranno i bulli e il regime pur di salvare i propri nonni. Un romanzo che aiuta anche a riflettere sul bullismo e sul rapporta genitori-figli.
Il romanzo è una favola moderna, piena di colpi di scena. Si rivolge infatti ad un pubblico di ragazzi, gli stessi che hanno amato la fatica letteraria precedente dell’autore “Sotto un cielo di carta”. Ritondale è tornato quindi al genere distopico, al ‘futurealismo’, lo stesso che aveva contraddistinto anche il romanzo precedente, letto in numerose scuole italiane. Come epigrafe lo scrittore ha scelto una frase di Andrea Camilleri: “Il mondo non è più adatto per i vecchi, il mondo per come è concepito oggi: hic e nunc“. L’intento è denunciare la triste realtà dei nostri tempi. “Quando nella primavera del 2019 ho cominciato a scrivere il romanzo – spiega Ritondale – il mio intento era lanciare un grido d’allarme: già prima della pandemia la nostra società mi sembrava incapace di coltivare la memoria, di preservare le generazioni che ci hanno preceduto”. Un libro quindi capace di far sorridere e commuovere allo stesso tempo. – Guenda Marciano –