Sabato pomeriggio la presentazione del libro, curato da Vincenzo Piccolo e Antonio Braca, che ripercorre la storia della Cattedrale dalle origini agli anni del restauro
La Cattedrale di San Prisco scrigno di bellezze uniche che ancora oggi è possibile ammirare e apprezzare. Rarità artistiche, tra affreschi e opere architettoniche, che grazie alle importanti opere di restauro, concluse poco più di 10 anni fa, hanno permesso all’edificio religioso, cuore del borgo Vescovado a Nocera Inferiore, di manifestare tutto il suo splendore. Un lavoro certosino, iniziato nel 2006, raccontato tra le pagine del libro “La cattedrale di San Prisco in Nocera Inferiore” che sarà presentato sabato pomeriggio, alle 16.30, proprio in cattedrale. L’opera muove da una ricerca storica, guidata dai dati raccolti durante i lavori e dagli approfondimenti archivistici.
Il testo, curato dall’architetto Vincenzo Piccolo, progettista e direttore dei lavori di restauro e Antonio Braca, storico dell’arte e già funzionario della Soprintendenza di Salerno con competenza per l’Agro nocerino sarnese, espone la storia del complesso del Vescovado dalle origini fino agli ultimi lavori di restauro, descrivendo la straordinaria similitudine del sacro edificio nocerino con la chiesa di Sant’Angelo in Formis, oltre l’eccezionale contributo di artisti locali, tra tutti quello di Francesco Solimena, che si è espresso in San Prisco non solo come eccelso pittore nell’esecuzione della decorazione della maestosa cupola cinquecentesca del Santissimo Rosario e nel tondo raffigurante San Marco, titolare della cattedrale, ma come esperto e maturo architetto barocco nella realizzazione del monumentale campanile all’ingresso del complesso vescovile.

Grazie ai lavori di restauro, è stato possibile scoprire l’intera stratificazione storica del sacro edificio, dalla chiesa desideriana dell’XI secolo all’insediamento benedettino risalente all’anno 1115, fino alle trasformazioni operate per l’adattamento del complesso architettonico in uso di cattedrale e di palazzo vescovile nel periodo XIV-XVI secolo, disvelando il luogo di sepoltura del santo patrono nell’antica sede del cimitero extra moenia di Nocera, lungo la Via Nuceria-Pompeios. Tra i rinvenimenti di maggior rilievo venuti alla luce durante i lavori, oltre alla preesistenza del colonnato e delle absidi della chiesa medievale, resta il martyrium, in forma di cripta semianulare sottoposta all’abside maggiore e dedicata ad accogliere il sarcofago priscano nella originaria configurazione, da porre in riferimento con l’ipogeo dedicato all’abate Giosuè nella basilica maggiore di San Vincenzo al Volturno.
Il libro è pubblicato da Franco Alfano, il quale ha curato il progetto grafico ed editoriale della pubblicazione che si arricchisce di un vasto apparato iconografico con immagini fotografiche e rilievi architettonici, oltre a una approfondita bibliografia di riferimento. A presentare la pubblicazione è Raffaella Bonaudo, Soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino, mentre la prefazione è a cura di Pasquale Natella. Alla presentazione del libro saranno presenti il vescovo della diocesi Nocera Sarno, Giuseppe Giudice, l’arcivescovo di Sorrento e Castellammare di Stabia, Francesco Alfano, il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, e gli storici e studiosi, Enzo Sebastiano e Gerardo Ruggiero.