Dopo il fermo di Antonio Baldo vengono alla luce i particolari dell’accoltellamento a Nocera Inferiore. La vittima è tornata a casa
E’ stato dimesso dai medici dell’ospedale Umberto I l’infermiere in pensione che lunedì scorso è stato accoltellato sotto casa dal suo vicino in via Siniscalchi a Nocera Inferiore. E’ rientrato a casa. Ha ferite al tronco, alle mani ed ha il setto nasale fratturato. Il suo aggressore, Antonio Baldo, è stato fermato questa mattina dalla polizia ferroviaria alla stazione di Salerno. Pochi minuti prima era partito dalla stazione di Nocera per sfuggire ai poliziotti che erano sulle sue tracce. Era in fuga da lunedì mattina. E’ accusato di tentato omicidio.
Ora tutti i tasselli della storia sembrano collocarsi in maniera diversa rispetto alle prime ricostruzioni. Innanzitutto l’ex infermiere non era andato alla posta a ritirare soldi ma tornava dal mercato del lunedì. “E’ stato aggredito – ha raccontato il figlio – vicino all’ascensore nel palazzo dove abita al civico 30 di via Siniscalchi”.
L’aggressore, armato di un coltello, lo avrebbe preso alle spalle intimandogli di dargli i soldi che aveva in tasca. Il pensionato ha tentato di difendersi, è caduto a terra mentre l’aggressore ha continuato a colpirlo con il coltello, sembra sette volte.
Le grida hanno attirato l’attenzione di una donna che si è affacciata alla finestra. Solo a quel punto Baldo ha mollato la presa ed è fuggito verso via Cabrera. La scia di sangue lasciata sul marciapiedi sarebbe, dunque, la sua e non della vittima come inizialmente si era ipotizzato. Durante la colluttazione, infatti, si sarebbe ferito.
Prima della morte della madre di Baldo le due famiglie, abitano sullo stesso pianerottolo, erano molto unite. Dunque, dicono i familiari del ferito, non c’erano stati screzi o vecchie ruggini. Ora toccherà alla polizia ricostruire la vicenda e fare luce su una storia che poteva finire in maniera molto diversa