Il capo della Procura di Isernia con una nota è intervenuto sulla vicenda della sfortunata Elia Caroccia. Lo stato delle indagini
Questa mattina la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, ha diffuso un comunicato stampa del procuratore Carlo Fucci per chiarire quanto accaduto, allo stato delle indagini, domenica scorsa sul sentiero a valle del ponte tibetano di Roccamandolfi dove ha perso la vita, precipitando in u burrone, Elia Caroccia.
«Nel pomeriggio del 20 agosto scorso, una ragazza facente parte di un gruppo di escursionisti è precipitata in una scarpata nei pressi del ponte tibetano di Roccamandolfi decedendo sul posto.
La pluralità delle testate giornalistiche, anche nazionali, che si è interessata al caso e le diverse ipotesi circa la ricostruzione dell’evento o il reato per il quale si procede, formulate nell’esercizio del diritto di cronaca, richiedono un comunicato di questo Ufficio per chiarire i termini oggettivi della vicenda allo stato acquisti.
Alla notizia del fatto si sono subito attivati i mezzi necessari per recuperare la giovane precipitata, innanzitutto con la speranza di trovarla ancora in vita ed a tal fine autorizzai immediatamente, su richiesta dei Carabinieri, l’intervento del soccorso con elicottero. Purtroppo le caratteristiche dell’area, impervia e con fitta vegetazione, hanno impedito l’intervento dell’eliambulanza giunto da Pescara.
Di conseguenza personale del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Molise hanno dovuto effettuare il recupero calandosi per circa 80 mt. nel dirupo. Questa operazione è durata circa sei ore con la constatazione sul posto del decesso della giovane escursionista.
Di conseguenza ho disposto che la salma fosse trasportata presso l’ospedale Veneziale di Isernia dove l’altro ieri e ieri si sono svolte le operazioni tecniche relative all’ispezione cadaverica che avevo disposto dopo aver iscritto la notizia di reato, a carico di ignoti, di omicidio colposo. Non si è ravvisata, da parte del consulente tecnico nominato da questo Ufficio, la necessità dell’autopsia per verificare le cause del decesso.
Le attività di indagine sono state delegate ai Carabinieri della stazione di Cantalupo, e si stanno sviluppando principalmente attraverso l’escussione di persone informate sui fatti, rilievi video-fotografici del luogo del sinistro, sequestro del telefono cellulare della giovane deceduta, verifica delle dotazioni (tipologia di scarpe ecc.) dell’escursionista al momento del fatto.
Allo stato, tra l’altro, abbiamo accertato che in prossimità del suddetto ponte è collocato un cartello che indica il sentiero in questione come sentiero per esperti. Ho ritenuto necessario delegare al Gruppo del soccorso alpino della Guardia di Finanza di Roccaraso una verifica tecnica delle condizioni di sicurezza esistenti e necessarie per la percorrenza del sentiero in parola per una completa ricostruzione della dinamica dell’evento.
A tal fine ho disposto nei giorni scorsi il sequestro dell’area interessata, eseguito dai Carabinieri della Stazione di Cantalupo e notificato al Comune di Roccamandolfi Ente proprietario dell’area.
Il sequestro si è reso necessario per consentire le operazioni tecniche suddette, contemporaneamente evita di fatto, almeno sino all’espletamento degli accertamenti delegati, la percorrenza del sentiero in condizioni che allo stato non è dato sapere con certezza se siano quelle sufficienti ai fini della sua “sicura” percorribilità».