E’ la prescrizione medica del progetto “Arte che cura”, iniziativa promossa all’ospedale Andrea Tortora a Pagani che vuole integrare le cure ematologiche
Si chiama “Arte che cura”, il progetto realizzato dal reparto di Ematologia dell’ospedale Andrea Tortora di Pagani con lo scopo di offrire ai pazienti in cura la possibilità di integrare le cure farmacologiche con l’arte che, nelle varie forme, interagisce con l’organismo attraverso i cinque sensi. Domani sera, alle ore 20, all’Auditorium Sant’Alfonso sarà presentata l’iniziativa con il concerto di Emiliano Toso, biologo molecolare e musicista.
L’arte può essere una cura, perché fa bene al cuore ed all’anima. “L’arte che cura”, quindi, vuole essere un progetto per parlare alle cellule, una passeggiata in mezzo a suoni e ad opere d’arte che riescono a suscitare in tutti i pazienti che osservano, cure oltre che per il corpo anche per la loro anima. Un percorso studiato tra arte suoni, colori, per accompagnare alle terapie tradizionali, le vibranti opere d’arte che i nostri artisti contemporanei riescono a donare. Iniziativa che vede, insieme all’equipe di Ematologia del nosocomio paganese, anche La Locanda di Almayer Onlus e il Comune di Pagani.
“Arte che cura” si propone di realizzare questi spazi dedicati alla cura attraverso il dialogo con la bellezza, per diffondere sensazioni positive, le stesse che si percepiscono entrando in contatto con la cultura, visitando una mostra o un museo. L’arte in ospedale è il segno che la ricerca alla bellezza non si interrompe mai, neanche di fronte alla malattia o alle ansie insite nelle attività ad alto contenuto emotivo come quelle che si svolgono quotidianamente nei reparti.