Tomasco del Nursind snocciola i numeri del personale utilizzato in mansioni non proprie. “Potrebbero risolvere la carenza nei reparti”
Sarebbero 169 i dipendenti dell’Asl Salerno utilizzati in attività non proprie del profilo di appartenenza nelle strutture dell’area nord. Lo rivela Biagio Tomasco, segretario provinciale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Secondo il sindacalista la vicenda dei cosiddetti imboscati va affrontata e risolta anche per sopperire alla carenza di personale negli ospedali.
Tomasco in passato ha già denunciato questo fenomeno, “senza mai attaccare i dipendenti in questione di cui riconosce in taluni casi l’eccellenza nel compito loro assegnato”.
A parte i casi dove non ricorrono motivi di salute, il sindacalista ricorda che “il personale tecnico che non potrebbe più svolgere la sua funzione a causa del venir meno dell’ambiente lavorativo in cui operava, potrebbe essere ricollocato agevolmente in altri ambiti tecnici e certamente non in ambiti amministrativi”.
“Chi condivide tale impostazione – precisa Tomasco – evidentemente o è in parte interessato oppure è in mala fede, atteso che la gestione della cosa pubblica investe tutti gli attori dei vari processi assistenziali, tecnici ed amministrativi”.
Poi snocciola i numeri. All’ospedale di Nocera i presunti imboscati sono 32, a Pagani sono 16, all’ospedale di Sarno 21, allo Scarlato di Scafati, invece, sono 20.
Altre anomalie si registrano, sempre secondo il Nursind, nei distretti sanitari con un’altra pletora di personale utilizzato in profili professionali diversi da quelli per cui erano stati assunti. Nel chiedere verifiche all’Asl Salerno, Tomasco precisa che il Nursind “non si ritiene depositario della verità né tantomeno intende diffamare nessuno ma soltanto avvalersi del diritto civico della denuncia