A dirlo è il consigliere di minoranza a Nocera Inferiore Giovanni D’Alessandro che ha raccolto diverse denunce dei cittadini
“Per quanto io posso, in qualità di consigliere comunale di opposizione, continuerò a segnalare nelle sedi istituzionali i disagi per i cittadini. Ma, ahimè, sono soltanto il signor sindaco e la sua Giunta a poter provvedere”. Lo ha detto il consigliere di minoranza Giovanni D’Alessandro ed ex candidato sindaco di Nocera Inferiore dopo le diverse segnalazioni di incuria e abbandono in più punti della città. Sono numerosi gli scatti fotografici raccolti da D’Alessandro che mettono in evidenza la poca pulizia.
Erba alta lungo i marciapiedi, aiuole non curate e cumuli di rifiuti. Insomma per l’esponente del gruppo consiliare “Nocera al centro” la città è sporca. “Come ho avuto modo di constatare personalmente e con le molte segnalazioni fatte anche sui social, in diversi punti della città si notano di queste criticità. La mancata pulizia e manutenzione sta diventando una costante”.
“Sbalorditivo – ha aggiunto D’Alessandro – che nessuno sia già intervenuto vedendo le foto, ad esempio di via Iodice, nonostante ci sia vicina la scuola elementare Marrazzo, oppure via Pucci o via Napoli. Erba alta viene segnalata dai cittadini anche di fronte alla caserma dei vigili del fuoco. Cumuli di rifiuti ci sono anche vicino la cattedrale al Vescovado o tra i prefabbricati pesanti a Montevescovado”.
Per il consigliere di minoranza “ben vengano l’istituzione degli ispettori ambientali e l’annunciata attenzione che il nuovo comandante della polizia municipale intende assicurare all’ambiente, ma finora ancora non abbiamo visto nulla e attendiamo fiduciosi. Ma l’erba alta si può e si deve tagliare o aspettiamo il prossimo annuncio che si farà? L’amministrazione comunale non solo intervenga per garantire una celere ripulitura, ma anche un’organizzazione automatica degli interventi da fare in capo agli addetti dei servizi pubblici, organizzando l’attività in modo efficace ed evitare le lamentele dei cittadini” ha concluso Giovanni D’Alessandro.