L’ospedale di Nocera si candida come punto nascita per donne ammalate Covid. La Regione corre ai ripari dopo il drammatico parto trigemellare
Dopo la vicenda del drammatico parto trigemellare, rifiutato dal Secondo policlinico di Napoli, il reparto di ginecologia e ostetrica dell’Umberto I potrebbe essere indicato come punto nascita Covid. Il caso, su cui è stata aperta un’indagine della procura della Repubblica di Nocera ed una interna dalla direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Univeristaria Federico II, ha innescato un dibattito sulla necessità di creare altri punti nascita Covid in Campania. Quello di Napoli, con i suoi quattro letti, è l’unico in regione.
Troppo poco in una fase di espansione della pandemia. Era stata proposta la candidatura dell’ospedale di Agropoli ma sembra che sia rientrata, non solo per questione logistiche ma anche per l’organizzazione del presidio ospedaliero e il numero di parti eseguiti. L’Umberto I, infatti, è tra i primi in Campania come punto nascita con elevate prestazioni del reparto diretto da Andrea Lupi. Se Nocera sarà punto nascita Covid sarà necessario anche creare culle dedicate ai bambini, sia in pediatria che in terapia intensiva neonatale. Attualmente, infatti, i posti destinati ai bambini di mamma ammalata Covid -19, sono due, uno in Tin, l’altro in pediatria. La gestione dei neonati conclamati o sospetti è complessa con protocolli molto severi come, ad esempio, il personale ad essi dedicato che resta in isolamento per 14 giorni insieme al piccolo.
Sul caso della donna che ha partorito tre gemelli è in corso un’indagine della procura nocerina. Si è in attesa del risultato dell’autopsia sul bambino per stabilire se fosse nato morto o deceduto dopo il parto cesareo. Le altre due bambine stanno bene. Sono ancora ricoverate in terapia intensiva a Nocera e Avellino. Anche la mamma sta meglio dopo alcune complicanze dovute al parto. Marito e moglie, entrambi di Nocera Inferiore, sono positivi al Covid – 19.
Diciotto persone, tra medici e operatori sanitari sono indagati. La donna, il 30 settembre scorso, si era presentata al pronto soccorso, il parto era imminente. Si decise di trasferirla in ambulanza a Napoli, punto di riferimento regionale per parti Covid. Qui il colpo di scena. Non c’era posto, la donna doveva tornare indietro anche nell’imminenza del parto. Un esame ecografico fatto a bordo dell’ambulanza da un medico del policlinico avrebbe confermato che c’era il tempo per rientrare a Nocera. Inutili le telefonate del primario Lupi, era a bordo dell’ambulanza, alla polizia.