Esplosione la notte scorsa davanti ad un ristorante vicino la chiesa di san Matteo, la bomba distrugge il locale
Ancora un’esplosione, ancora una bomba fatta esplodere nel cuore della notte a Nocera Inferiore. Questa volta è toccato ad un ristorante in via Papa Giovanni XXIII, vicino alla chiesa di san Matteo che è rimasta danneggiata. La strada è in pieno centro, tra corso Vittorio Emanuele e piazza del Corso. Distrutto l’ingresso del locale e gli arredi urbani. Il ristorante propone cibo giapponese. Potrebbero essere decisive per le indagini le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano in zona, luogo della movida. L’esplosione è avvenuta poco prima delle 2. Sul posto polizia e carabinieri. Sembra che l’ordigno sia stato lanciato da un’automobile. Dall’inizio di quest’anno è il quarto ordigno fatto esplodere in città.
La preoccupazione del sindaco
“L’ennesima esplosione, l’ennesima bomba in pochi mesi e in pieno centro, stanotte, in una centralissima piazza, richiede l’urgenza di una risposa risolutiva non più rinviabile”, lo ha detto il sindaco Manlio Torquato. “Abbiamo sollecitato, di recente, un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – ha continuato – abbiamo incontrato i vertici delle forze dell’ordine, abbiamo marciato contro la criminalità coinvolgendo istituzioni associazioni e cittadini. Ma per quanto siamo certi che l’attività di indagine stia procedendo, abbiamo ormai il dovere di chiedere che la risposta dello Stato ci sia e sia rapida, decisa ultimativa”.
“Non possiamo permetterci né accettare che una simile progressione di attentati, che appaiono essere di chiara matrice criminale, prosegua indisturbata. Colpire le organizzazioni o i singoli criminali che sono dietro questa ormai preoccupante sequenza è quello che chiediamo alle forze dello Stato. E di farlo subito, senza possibilità di riemergere. Qui c’è tutta la nostra collaborazione di istituzione civica, in qualunque modo sarà necessario. Ma si faccia presto, Nocera non può né vuole più aspettare”, ha concluso il sindaco.