Flash mob del personale sanitario dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, chiedono sicurezza nei reparti. “Non siamo eroi”, hanno puntualizzato
Un centinaio di medici, infermieri, personale sanitario e operatori del 118 si sono radunati questa sera nel piazzale antistante l’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore per un silenzioso flash mob. Hanno acceso le luci dei loro telefonini restando in silenzio per dieci minuti. Hanno chiesto maggiore attenzione sul loro lavoro in questa fase di emergenza Covid ed un potenziamento delle misure di sicurezza all’interno dell’ospedale. “Non siamo eroi – ha detto Teresa Cuomo, medico e delegato della Cisl – quando torniamo a casa da tempo non abbracciamo più i nostri cari. Su questo ospedale devono essere accesi i riflettori per mettere in evidenza le difficoltà con cui operiamo”.
Attualmente all’Umberto I due reparti sono chiusi per focolai di contagio, Medicina e Neurologia. Difficoltà anche in Ginecologia, mentre il pronto soccorso è continuamente sotto pressione. L’ospedale di Nocera Inferiore, il più grande dell’Asl Salerno, serve un’utenza estremamente vasta, non solo l’agro nocerino sarnese ma anche molti centri dell’area vesuviana. I sanitari hanno anche criticato i ritardi per la fornitura della macchina che processa i tamponi. Attesa da tempo non è ancora consegnata al laboratorio dell’Umberto I. All’acquisto ha partecipato anche il Comune di Nocera Inferiore con 50mila euro, fondi raccolti grazie ad una colletta tra cittadini ed imprenditori. “Ritardi inaccettabile”, ha detto il sindaco Manlio Torquato.
“Esprimo vicinanza e sostegno convinto a tutto il personale sanitario, medico e paramedico, dell’ospedale Umberto I e del Dea Nocera Pagani Scafati per le difficili condizioni in cui da sempre e ancor più ora si trovano ad operare – ha sottolineato il sindaco – l’azione dell’ amministrazione comunale sarà sempre a sostegno della qualità delle prestazioni, nell’interesse della popolazione e della qualità dei servizi che deve essere garantita dalla direzione sanitaria e da quella aziendale e ancor più a monte dalla decisioni che la Regione deve assumere a favore di una delle zone più complesse popolose e strategiche dell’intera provincia e tra le più rilevanti della Campania. Vi sono vicino”. Al flash mob hanno partecipato anche consiglieri comunali, semplici cittadini e personale sanitario in pensione.