L’ennesimo allarme sull’inquinamento dei fiumi lanciato durante il convegno ambientalista organizzato dal comitato “La fine della vergogna”.
E’ un enorme cigno realizzato utilizzando rifiuti: dalle bottiglie di plastica e vecchi pezzi di computer oppure scarti di automobili. La gran parte dei rifiuti provengono dalle discariche abusive nate lungo il fiume Sarno. Al collo ha un cartello con la scritta HELP (Aiuto). Il volatile, fatto di spazzatura, si chiama Swan. E’ stato realizzato dai giovani attivisti dell’associazione Terravecchia di Sarno.
Da venerdì pomeriggio si trova nella piazzetta padre Guglielmo Salierno, in via Castaldo a Nocera Inferiore. L’installazione, che ha anche un suo aspetto artistico oltre che di denuncia ambientale, era stata montata in concomitanza con l’apertura dei lavori del convegno “Clelia Cesale” organizzato dal comitato “La fine della vergogna” al convento di Sant’Antonio.
“Alcuni pensano che una volta buttato un rifiuto questo possa scomparire senza problemi – hanno raccontato a Prima Pagina i giovani che lo hanno realizzato – invece i rifiuti non spariscono ma ritornano da chi li ha generati, anche attraverso le sembianze di un uccello. Swan è frutto dell’inquinamento umano. Si chiama Swan e rappresenta la bellezza distrutta dall’uomo. E’ un cigno, elegante uccello, trasformato in un mostro dall’inquinamento umano”.
Il convegno ambientalista è il culmine di una serie di iniziative “on the road” degli attivisti del comitato “La fine della vergogna”. Interventi, videoclip e commenti hanno denunciato, ancora una volta, le insidie provocate da un inquinamento selvaggio in particolare dei fiumi che attraversano la città come i torrenti Solofrana e Cavaiola. E’ stato dedicato a Clelia Cesale, una donna recentemente morta per un tumore.
E’ stato anche ricordato Ciro Annunziata, storico ambientalista nocerino scomparso prematuramente. Alla sua memroia è stato dedicato un concorso per progetti con al centro il tema dell’ambiente. Ed è stato proprio Swan ad essere selezionato come idea vincente.