Proposto un piano di 60 rate altrimenti scatteranno sanzioni, interessi e pignoramenti. E si rafforza l’idea del fallimento
Quindici giorni di tempo per aderire al piano rateale. Anche i Comuni, come un semplice cittadino, devono fare i conti con rate e finanziamenti. Anche per i Comuni scattano interessi e ingiunzioni di pagamento, come un semplice cittadino che non può o non vuole assolvere al suo impegno.
Ed è così che su Pagani è scattato un provvedimento di recupero. E’ stato imposto dalla Corte dei Conti che, attraverso l’Unità tecnica amministrativa della Presidenza del Consiglio. La cifra supera il milione e mezzo di euro.

Sono i soldi che l’amministrazione comunale, quella guidata dal sindaco Salvatore Bottone, non ha versato al Consorzio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti Bacino S1. L’intimazione a pagare è relativa alle fatture emesse dal Consorzio e non saldate e successive all’ingiunzione di pagamento del 26 febbraio 2015.
“Inutili i vari solleciti presentati, si legge nel documento recapitato ieri al municipio di Pagani, e mai evasi. E non è mai pervenuto alcun riscontro o pagamento parziale della somma richiesta”. Sino ad ipotizzare il rischio di dissesto finanziario. Iter, tra l’altro, avviato dall’attuale amministrazione retta dal sindaco Alberico Gambino.
C’è un’ancora di salvezza per evitare pignoramento e quant’altro, un piano di rateizzo del debito capitale di 60 rate mensili, autorizzato anche grazie al parere positivo dell’Avvocatura dello Stato.

Bisogna fare in fretta, 15 giorni per aderire altrimenti il debito sarà iscritto a ruolo con ulteriore aggravio degli interessi già maturati. Così come avviene per un normale cittadino