Il progetto di passione e competenze di Carmine e Ludovico Villani, “Ai ferri corti” eccellenze delle carni e piatti della tradizione
di Nello Ferrigno
Ammetto la negligenza. Non conoscevo “Ai ferri corti”. Eppure via Nicola Bruni Grimaldi a Nocera Inferiore la percorro spesso. Avevo notato quell’insegna ma non avevo mai avuto occasione, e nemmeno la curiosità, di varcare la soglia del locale. Grazie al sommelier Gaetano Cataldo questo handicap è stato superato. E il risultato è stato sorprendente. Anche perché ho avuto l’opportunità di conoscere due giovani fratelli, Carmine e Ludovico Villani, che hanno deciso di intraprendere un sogno fatto non solo di passione ma anche di formazione.
Un angolo del locale Carmine Villani Ludovico Villani
Entri e trovi un posto accogliente. Eleganza sobria, tavoli ordinati, luci giuste. A darmi il benvenuto è Carmine, sorridente e cortese. Inizio a fare domande. Mi racconta che l’idea della braceria non nasce per caso. Un po’ è nel Dna ma anche negli studi. Dopo l’Alberghiero va a Prato all’Accademia di macelleria italiana. In cucina c’è Ludovico, anche lui diplomato all’Alberghiero di Nocera con diverse esperienze tra cui pastry chef al Belmond Hotel Caruso di Ravello.
La loro scommessa inizia in salita. Inaugurano “Ai ferri corti” pochi giorni prima del lokdown per la pandemia, è l’11 febbraio del 2020. Quel periodo, lo sappiamo, non è stato dei migliori, ma il progetto è solido e oggi ha tutte le carte in regola per trovare il suo spazio nel mondo della ristorazione.
Nel menù non c’è solo carne di grande qualità. Ma anche primi piatti tradizionali come la “genovese”. “Quando ho voglia di genovese e mia madre non può prepararmela – mi dice Cataldo – l’unico posto dove la mangio è qui”. Miglior recensione non poteva essere. E poi c’è il ragù. Magari quale migliore occasione per un pranzo domenicale “Ai ferri corti”?
Ed ancora una delicatissima tartare, tris di polpette, crocchette di stracotto di spalla di maiale cotto a bassa temperatura, contorni. Da non sottovalutare il tagliere di salumi e formaggi. Sorpresa finale i dolci, non a caso Ludovico ne è maestro. Ottima la scelta dei vini con Carmine che non lesina suggerimenti fino a tirar fuori entusiastiche sorprese. Non poteva mancare, ovviamente, Mosaico per Procida.