Una nuova sfida per Dario Guerrasio che sta curando la riapertura di alcune pizzeria in Libano e poi in Qatar “ma con il cuore a Pareti”
di Nello Ferrigno
La pizza nel mondo ha anche il suo nome, Dario Guerrasio. Dopo le esperienze degli anni passati in Arabia Saudita, Giordania, Kurdistan, Svezia, Olanda, ora è in Libano e tra poco in Qatar. “Sto lavorando ad un progetto per la riapertura di alcune pizzerie dopo la crisi del Covid – racconta Guerrasio – sono al fianco di Gaby, un imprenditore del food dai grandi valori che ama profondamente il made in Italy. Gli sono grato per la fiducia. Sono qui per mettere a disposizione la mia esperienza e le peculiarità del nostro territorio a cui sono sempre legato”.
Anche se lontano dalla sua città Guerrasio non dimentica mai le sue radici. Sulla sua giacca professionale ha fatto ricamare un cuore con il nome del quartiere di Nocera Superiore da dove l’amore per la pizza è nato, Pareti. I suoi nonni, Pasqualone e Giovannina, gestivano nell’antico borgo una storica trattoria, famosa per la pasta con fagioli e cozze. E naturalmente la pizza.
“Racconto sempre a tutti – dice Guerrasio – che Pareti è uno dei borghi più belli d‘Italia. Un giorno ritornerò a Nocera Superiore per portare le mie esperienze, rinnovare la tradizione di famiglia e far ricredere tanti giovani che, magari, davanti alle immancabili difficoltà, si fermano. Per loro voglio creare nuove opportunità di lavoro. Volere è potere”.
Sulla giacca, realizzata dal Circuito Made In Italy abbigliamento professionale che Guerrasio sta indossando in Libano, c’è anche il logo dell’associazione “Pizza Tramonti”, altro simbolo della pizza nel mondo. “Il Libano – sottolinea Guerrasio – è il paese dei cedri, il paese dai mille volti e dai mille conflitti ma una terra meravigliosa. Un’ esperienza che segna e insegna. Accoglienza calorosa, un popolo cortese e ospitale, persone sempre sorridenti nonostante le grandi difficoltà e problematiche. Per me un vero colpo di fulmine”.