Dario Guerrasio, ambasciatore della pizza napoletana, racconta la sua esperienza in Giordania. Lo scorso anno ha formato il team della pizzeria “El rais”
Il forno è a vista. E, sulla bocca, si vede bene il rettangolino tricolore. Poi, sparsi lì vicino, delle pale e l’oliera in rame. Indubbiamente sembra di essere in una pizzeria napoletana. In realtà siamo in un quartiere centrale di Amman, la capitale della Giordania, lembo di terra araba. In questa moderna città è stata aperta il primo locale dove mangiare la vera pizza napoletana. Si chiama El Rais. Il progetto ha un nome, ma soprattutto un’anima, Dario Guerrasio, un nocerino di 33 anni. Ha incontrato un giovane imprenditore giordano, Mohamad Shehadeh, che ama l’Italia ed il buon cibo. Si sono conosciuti a Milano tra i padiglioni di Host, la fiera dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza. A Dario è bastato poco per convincerlo.
“Avere il coraggio di inseguire i sogni”
Gli ha parlato della stesa a mano, dello schiaffo al disco di farina, della mozzarella, del pomodoro mettendoci tutta la sua passione. E il sogno è diventato realtà. “Basta avere il coraggio di inseguirli”, ha chiosato Guerrasio. Si sono imbarcati con lui per Amman anche Daniele e Francesco Pepe, due giovani pizzaioli nocerini. “Siamo partiti – racconta Guerrasio – dalla ricerca delle eccellenze locali da importare in Giordania: il pomodoro, la mozzarella, fiordilatte e di bufala, la farina, l’olio, la legna, quella di faggio. Anche tutte le attrezzature arrivano dall’Italia, anzi da Napoli come il forno”.
Per i giovani la pizza è una risorsa. Anche all’estero
Quando la pizzeria è stata progettata, il forno e il tavolo dove si lavora la farina sono diventati i punti su cui costruire tutto il resto. “Semplicemente – ha spiegato Guerrasio – per mostrare a tutti coloro che entreranno nel locale come si fa la pizza napoletana, diventata patrimonio dell’umanità grazie al riconoscimento dell’Unesco”. Guerrasio, dopo esperienze fatte nella sua città, aveva immaginato il suo futuro lontano dall’Italia. “Il nostro Paese, in particolare il Sud – ha spiegato – è ricco di risorse ma spesso è anche avaro di soddisfazioni, soprattutto per noi giovani”.
Pizza napoletana nel Dna
La pizza Guerrasio ce l’ha nel Dna. I suoi nonni, Pasqualone e Giovannina, gestivano nell’antico borgo di Pareti a Nocera Superiore una storica trattoria, famosa per la pasta con fagioli e cozze. E naturalmente la pizza. “Riprendere questa tradizione familiare – ha continuato il pizzaiolo – è stato fantastico”. Sin dalla sera dell’apertura l’accoglienza è stata straordinaria. La pizzeria si è affollata di giordani e turisti. C’era anche una coppia di italiani in Giordania per lavoro. “Ci hanno fatto i complimenti, ringraziandoci per averli fatti sentire a casa, anzi a Napoli. È stato davvero emozionante!”, racconta quasi commuovendosi Dario.
Ad Amman le pizzerie non mancano come nelle altre città del mondo. Ma il prodotto che offrono è ben diverso. Per di più propongono la pizza al taglio oppure in stile americano, dalla crosta croccante e dalla farcitura abbondante. “La nostra – spiega Guerrasio – si rifà a quella della tradizione napoletana con la stesa a mano e lo schiaffo. Il risultato è una pizza con un bel cornicione alveolato e dal gusto inconfondibile che solo gli ingredienti della nostra terra e della nostra tradizione possono dare. I prodotti che utilizziamo, infatti, sono gli stessi che si possono trovare nella migliori pizzerie di Napoli e che periodicamente ci vengono forniti dai più rinomati marchi del settore”.