Giovanni Giordano è il miglior pasticciere under 21 d’Italia. Si è imposto all’ultimo Segip di Rimini. Ed ora un dolce dedicato alla sua città
La vita è fatta per inseguire i sogni, realizzare ciò che si desidera. Osare è la parola chiave. E Nocera, con le sue eccellenze, a volte nascoste, lo sa fare alla grande. La pasticceria induce a questo: osare per passione, coraggio e innovazione. Il 41esimo Salone Internazionale Gelateria e Pasticceria artigianale ha premiato nuovamente un giovane del territorio.
Giovanni Giordano, ventunenne di Nocera Superiore, è il miglior pasticciere under 21 d’Italia. Lo scorso martedì, nell’ultima fase del Salone Sigep di Rimini, il giovane pasticcere è riuscito a conquistare il titolo italiano Pasticceria Juniores. Secondo il bergamasco Tommaso Nembrini. Insieme avranno l’onore di rappresentare l’Italia ai prossimi mondiali in programma l’inizio del nuovo anno.
Una passione per il mondo della pasticceria nata e coltivata fin da bambino. Eppure non si direbbe. La carriera scolastica lo ha portato altrove, ma non ha saputo dire di no alla nobile arte pasticcera. “Frequentare il liceo scientifico – ha sottolineato Giovanni Giordano – è stato assai utile per affrontare la strada che avevo intenzione di intraprendere”. Infatti il giovane pasticcere, dopo gli studi scientifici, ha frequentato l’accademia di pasticceria “Cast Alimenti” di Bergamo.
“La pasticceria – ha continuato – è chimica e perfezione, perfezionare gli ingredienti, favorendone una giusta amalgamazione. La pasticceria non è solo abbinare farina o zucchero in modo casuale. La pasticceria si fa studiandola ed è un qualcosa che non si finisce mai di apprendere e imparare Non è sempre facile unire tra loro tanti ingredienti per dare vita a un buon prodotto. A volte un grammo in più o uno in meno può fare la differenza”.
Due i dolci proposti. Una monoporzione che avesse come ingrediente chiave il caffè e una torta che esaltasse il cioccolato. “Arabika” il nome dato alla monoporzione: una frolla alla vaniglia namelaka al caffè, una gelatina all’amarena e un pan di spagna all’olio d’oliva e cioccolato racchiusa in una glassata al caffè. “Capriccio degli dei”, invece, il nome della torta: una mousse al cioccolato fondente, con gelatina all’albicocca, una crema leggera alla lavanda e una frolla al cioccolato gianduia, pan di spagna alle mandorle ricoperta di una glassa al cioccolato fondente e caramello.
Il tema generale del concorso è stato l’invenzione di Leonardo da Vinci. I pasticceri in competizione, hanno presentato una rappresentazione artistica che rispettasse tale tema. Il pasticcere nocerino ha scelto il cioccolato per omaggiare il genio toscano. “Una scultura – ha spiegato Giordano – con la quale ho raffigurato l’invenzione della vita aerea con alla sommità la vita perpetua. Alla base c’è l’uomo vitruviano che domina la scena con gli ingranaggi a simboleggiare l’ingegno dell’inventore”.
Giovanni, da circa un anno e mezzo fa parte del team pasticceri del maestro Sal De Riso. “Lavorare sotto l’occhio del maestro De Riso è stato fondamentale. Ho la fortuna di vedere con i miei occhi il modo in cui realizzare dei buoni e ottimi dolci, ma soprattutto ho potuto apprezzare e apprendere un ottimo metodo, nella produzione e nella velocità. E questo per me è stato importante da mettere in pratica nell’arco della competizione. Dare forma, in poco più di 4 ore, a una monoporzione e una torta non è semplice, specie se sono torte che richiedono svariati procedimenti. Ma non è stato l’unico mentore. Anche molti dei capireparto mi hanno saputo consigliare per il meglio nel raggiungimento della perfezione.
Un possibile dolce che rappresenti Nocera? “Si, perché no. Magari per un prossimo concorso”, ha risposto il giovane pasticciere