Tartufi, funghi e caciocavallo, diario di una piacevole sosta in Molise da Oreste e Maria dove la ristorazione è genuina e “rurale”
di Nello Ferrigno
Sulla strada che da Castel di Sangro porta a Venafro, siamo in Molise, c’è un ristorante “rurale” che vale la pena visitare. L’altro giorno rientravo da Sulmona. Ero con due amici, l’avvocato ed ex sindaco di Nocera Inferiore, Aldo Di Vito e la sua giovane collega Loredana Esposito. Eravamo in anticipo sulla tabella di marcia. “Pranziamo a Roccaraso”, dico. Ma era presto. “Ci fermiamo a Castel di Sangro”, suggerisco. Anche in questo caso la sosta per il pranzo sembrava troppo in anticipo. “Proseguiamo sulla strada troveremo certamente qualcosa”, rilancio. Quel “qualcosa” si è palesato subito dopo una doppia curva su via Nazionale a Colli a Volturno in provincia di Isernia. Leggo l’insegna “da Oreste e Maria cucina casereccia ristorazione rurale”. “È il posto giusto e coincide con l’ora di pranzo”, dico mentre fermo l’auto.
Entriamo. Aspetto rustico, sala ordinata e pulita. Ci accoglie una cortese ragazza, Nicoletta, è la figlia dei gestori. Ci fa accomodare, scegliamo un tavolo vicino al camino, ovviamente spento in questi anomali giorni autunnali. Di Vito, in attesa di ordinare, continua a rivelarci (lo stava facendo in auto) alcuni argomenti del libro a cui sta lavorando tra cui storia, filosofia, diritto, insomma la storia dell’umanità. Nel frattempo l’arguzia di Di Vito e il suo dotto ma chiaro eloquio incuriosiscono i presenti anche perché Loredana si rivolge all’avvocato con il termine “maestro”. Nostro malgrado siamo al centro dell’attenzione. Arriva in sala per presentarsi Nicola, il proprietario del ristorante, poi la moglie Anna che si occupa della cucina. Un avventore ci chiede se Di Vito è un docente universitario, “è un grande penalista” replica Loredana.
Arriva il momento di ordinare. Io chiedo ravioli con friarielli e caciocavallo, Loredana punta su tacconelle fatte in casa con ceci molisani. Di Vito, invece, opta per i ravioli con tartufo e ricotta di capra. La cosa non sfugge ad un signore che è al tavolo di fronte, si alza ed esce dal locale. Torna poco dopo e, rivolgendosi al “maestro”, gli dice “ho sentito che le piacciono i tartufi, accetti questi”, e mette sul tavolo un fazzolettino di carta con all’interno tre tartufi bianchi. Scena da applausi.
Nel frattempo arrivano i piatti ordinati. Tutto buono. Saltiamo il secondo, meglio non appesantirci, abbiamo ancora un po’ di strada davanti. Ma ne sono certo anche a sentire i commenti degli altri ospiti, i piatti di carne sono ottimi. Non evitiamo il dolce, “li facciamo noi”, arriva una cheesecake con frutti di bosco e una torta caprese. All’esterno, sotto un pergolato, il clima è gradevole, l’aria pura. Prendiamo un distillato di “produzione locale”, mentre Di Vito accende la sua irrinunciabile sigaretta. Si parte dopo calorosi saluti. “Se tornate da queste parti fermatevi”. Senz’altro. Un consiglio che estendo anche a chi si trova sulla Nazionale a Colli al Volturno, sulla strada che da Venafro porta a Castel di Sangro e poi a Roccaraso.
Ristorante da Oreste e Maria Via Nazionale, 13 – Km 28 Colli a Volturno (Isernia) Tel. 391-4048137