A Nocera Inferiore viaggio nel gusto tra tradizione, innovazione ed eccellenze del territorio
Ti sembra di entrare in un cantiere circondato da ponteggi e giunti. Rimani un attimo perplesso. Poi comprendi l’acronimo di quel Wip che avevi letto sull’insegna, Work in progress (lavori in corso). Ed è tutto chiaro. Ma manca ancora un dettaglio. E mentre ti preparano il tavolo hai modo di soddisfare la tua curiosità. Chiedi a Domenico Fortino e Lorenzo Oliva perché hanno deciso di chiamare in quel modo una pizzeria di eccellenze e arredarla come un cantiere. La risposta è semplice: “due amici carissimi lavorano in edilizia e con loro spesso si parlava della loro attività”.
Dunque tutto è nato da lì. Ed immagini questo gruppo di amici che trascorrono le loro serate anche a parlare di cantieri, dell’edilizia motore dell’economia, del suo rallentamento. Ma anche di cibo, pizze, ingredienti, tradizione ed innovazione. In fondo anche la cucina è un cantiere dove il lavoro è sempre un continuo divenire, insomma work in progress. Qui si crea (e torniamo al cantiere), si inventano cose nuove (come in un laboratorio), si mescolano ingredienti, si modella il cibo. Lo si fa con dovizia di particolari andando a scovare le peculiarità dei territori tra farine rare, olio pregiato, pomodori da rivalutare, mozzarella e formaggi nobili, salumi scovati nelle pieghe delle eccellenze. Oppure le alici più buone, quelle di Cetara e del Mar Cantabrico, così come il prosciutto o la mortadella Bonfatti, il culatello di Venticano, il pancettato di suino al pistacchio del salumificio Dolomiti, il provolone del Monaco e il formaggio Silano.
Basta dare uno sguardo al menù per essere catapultati in un vortice di genuinità e prelibatezze. Ma sono davvero entrato in una pizzeria? Wip, infatti, non è solo pizza. Dietro al forno a legna c’è una cucina dove si rincorre l’eccellenza con lo stesso identico spirito. Poi birre artigianali, vini e distillati. La curiosità mi spinge ad andare ad intercettare il sito Internet. Qui trovo altre conferme. Ed anche una frase che mi ha colpito e con la quale chiudo questa piacevole gita gastronomica: “Non semplice intuito, ma lo stimolo a migliorare e ad imparare dalla cultura culinaria partenopea. Siamo gelosi e orgogliosi di una tradizione consolidata e la portiamo avanti con passione e meticolosità, non trascurando i benefici di un approccio innovativo”.