Dopo l’annuncio di Gambino di non ricandidarsi al Comune si inseguono le voci su come e se cambierà la scena politica paganese. Certamente si chiude un’era
Un fulmine a ciel sereno o quasi, visto che l’atmosfera politica paganese, nelle ultime settimane, si era fatta piuttosto pesante. Dopo mesi di prolungato silenzio, Alberico Gambino comunica, attraverso una dettagliata lettera redatta su un foglio della Regione Campania (Gambino è consigliere regionale), ai suoi concittadini la decisione assunta di non concorrere alla carica di sindaco. Parole che certamente segnano un evento clamoroso quanto epocale. Chiudono probabilmente un’era, un percorso politico iniziato molti anni addietro con le elezioni amministrative vinte per la prima volta da Gambino e terminata nell’imminenza della medesima tornata.

Anni intensi, con luci ed ombre, realizzazioni e polemiche, fughe in avanti e amare vicende giudiziarie. Fino ai giorni nostri. Nel bene o nel male, Alberico Gambino è stato la spina dorsale politica della città di Pagani nel nuovo millennio. La sua uscita di scena come amministratore cittadino chiude un’epoca in cui il centrodestra ha governato Pagani con volontà e spirito realizzativo, che piacciano o meno. Il risultato lo lasciamo al proprio giudizio personale.
La lettera

Nello scritto le motivazioni che, certamente, animeranno il dibattito politico in città e nell’area del centrodestra provinciale e non solo. “Cari paganesi – scrive Gambino – Vi rispetto. Vi ho sempre rispettato. Ed è per rispetto di Pagani, che ho voluto andare fino in fondo per ottenere un’assoluzione con formula piena per le accuse addebitatemi anni or sono; è per il medesimo rispetto, che mi sono ricandidato a sindaco di Pagani nell’osservanza della legge, che me l’ha consentito, per rimettere in moto il paese”.
“Sempre per rispetto che in questi mesi, nonostante le delusioni personali, ho evitato di imporre e ostentare le mie ragioni e la mia presenza benché sia stato sempre vigile e partecipe, nei momenti di crisi, sull’intero territorio (ci sono atti e persone che lo testimoniano); ed è ancora per rispetto che non mi ricandiderò a sindaco, pur avendone la facoltà, ma solo perché non ho potuto mantenere la promessa della realizzazione del mio programma elettorale. Però, resto cittadino di Pagani, resto un già sindaco, resto un consigliere regionale eletto anche con i vostri consensi e vi devo il mio massimo impegno personale, sociale e politico, mettendo a disposizione la mia esperienza e le mie capacità, per costruire un più forte e coeso centrodestra. Il tempo è sempre galantuomo. Sempre vostro”.
Di certo, ora tutto cambierà e questi mesi che porteranno, prima alle elezioni regionali e poi alle comunali, avranno scenari diversi, protagonisti (speriamo) diversi e forse, metodi diversi. Comunque sia, chi scrive augura ad Alberico Gambino un in bocca al lupo per qualsiasi percorso futuro egli intraprenda.