La città ha scelto Lello De Prisco, ma ora Pagani ha bisogno di unità, non di divisioni e superare la dannosa spaccatura dell’ultimo anno
Alla fine Pagani ha scelto: l’avvocato Raffaele “Lello” De Prisco vince al secondo turno e diventa sindaco della città, avendo la meglio sull’avversaria, l’imprenditrice Enza Fezza. La città ha espresso in questi mesi una comunità forte, sanguigna, che in questo momento del suo vissuto sociale e politico ha affrontato con impeto una situazione non facile, alla quale da domani bisognerà, dopo un anno complicato, doverosamente porre la parola fine.
Dopo un anno nel quale ha pesato non poco la vicenda cha ha visto coinvolto l’ex sindaco Alberico Gambino, dopo un anno di difficili alchimie politiche che hanno portato a organizzare la scacchiera elettorale in un certo modo e non più in un altro: prima una corsa a cinque per la poltrona di Palazzo San Carlo, poi il duro confronto tra la coalizione civica guidata da De Prisco ed il raggruppamento di centrodestra, guidato da Fezza.
Pagani ha bisogno ora più che mai di unità, non di divisioni. Ognuno dovrà, consapevolmente, mettere tutto il proprio impegno per superare quest’inutile spaccatura che si è respirata negli ultimi mesi, una spaccatura che non giova alla città, fatta di tante persone con sentimenti, idee e temperamenti diversi, che rappresentano la ricchezza, la forza, l’essenza del territorio.
Pagani ha già vissuto, in un passato non molto lontano, momenti politici bui e difficili, fatti di divisioni e di sospetti. Per le nuove generazioni e per i più giovani, che saranno i paganesi del futuro, è importante non ripetere oggi gli stessi errori del passato e guardare avanti serenamente, consapevoli che uniti si diventa una grande realtà fatta di storia, cultura, progresso sociale ed economico. Una città fatta di gente perbene, gente laboriosa, gente che guarda al futuro, un futuro che sanno che può migliorare solo con il proprio impegno ed il proprio lavoro.
La nuova Giunta si faccia quindi portavoce dei bisogni e delle esigenze reali della popolazione. Serviranno concretezza, passione, dedizione, competenze e idee forti. Si lavori a una reale pacificazione, scevra da logiche verticistiche nella gestione del potere, da posizioni e ruoli conquistati. Si rimetta in campo un forte e motivato impegno pubblico attorno agli aspetti che caratterizzano la vita della comunità paganese
Giovanni Falcone diceva: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Ora Pagani decida di fare.