Il sindaco scrive ai cittadini: “Pensiamo al bene della città. Basta con l’insulto e la presa in giro”. Torquato invita alla “mobilitazione della coscienza civile”
“Quello che sta succedendo da un po’ di tempo, complice l’emergenza rifiuti, è qualcosa di più che una necessaria risposta organizzata. E’ un tentativo di cambiamento culturale di mentalità. Qualcosa che da noi ha sempre fatto difficoltà a prender piede”. Inizia così la lettera aperta che il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, ha inviato ai cittadini attraverso i social.
Scrive della necessità di pensare al bene della città, rispettandola. “E’ la mobilitazione della coscienza civile, di associazioni, comitati, dipendenti cittadini, di quella parte della cittadinanza, non sempre maggioritaria, che ha cura dei luoghi in cui vive. Che sa che il proprio modo di vivere dipende da sé prima e più che da una qualunque amministrazione comunale. Che tenere pulito un luogo è renderlo migliore, in ogni senso, per la sua stessa crescita”.
“E’ quella che supera la cultura del lamento, della protesta sterile e tardiva, dell’ insulto volgare oppure della presa in giro a cavolo. E’ quella che segnala, fotografa, chiede, fa volantinaggio, insomma partecipa. E’ quella che esige davvero (e non solo per una partita di calcio) #RISPETTO #PER #NOCERA”.
“Se tutto questo tra fognature, discese ai fiumi, differenziata rifiuti ed emergenza (che prima o poi passera’… e speriamo bene) lascerà sul campo la consapevolezza che lavorare per se e per Nocera è molto più che “far per tre”, come dice il proverbio, ma per 46mila, tanti quanti ne siamo nella città di Domenico Rea, di Gio’ Marrazzo e Peppino Natale, dei Fienga e di Giovan Battista Castaldo, di San Prisco, di Marco Levi Bianchini e delle “monache rosse” di Gabriele Sellitti, allora il rispetto per Nocera ci sarà. E sarà stato, questo si, un buon lavoro. Vuol dire che davvero possiamo farcela. Perché dipende da noi”.