La replica del direttore alla nota del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato sulla pubblicazione dei dati sull’aumento dei contagi Covid
Gentile signor sindaco, la precisazione che ha fatto sulla notizia che gli organi di informazione, inprimanews compreso, hanno dato la sera del 30 settembre scorso, diffondendo i dati dei tamponi positivi a Nocera Inferiore, non mi trova d’accordo. E le spiego il perché.
Ritengo di aver fatto il mio dovere di giornalista che è quello di informare. E le notizie prima di darle le verifico, una, dieci, cento volte cercando di avere sempre la fonte qualificata. Ieri pomeriggio da Salerno arriva la notizia di un esponenziale aumento dei positivi a Nocera Inferiore anche a causa di tre distinti focolai familiari esistenti in città. Ho provata a chiamarla al telefono senza riuscirci. Nel frattempo i colleghi di Napoli e Salerno de “Il Mattino” mi compulsavano telefonicamente per avere conferme. Alle 19 circa, dalle indiscrezioni si è passati alla certezza: è arrivato il bollettino dell’Asl Salerno che confermava i dieci casi nella nostra città. Poteva bastare per pubblicare la notizia? Per me no. Ho chiamato l’ufficio stampa dell’Asl per avere un’ulteriore conferma, magari ci fosse stato un errore.
Dunque, pubblico. E’ quello che fa un giornalista. Decido di diffondere la notizia anche perché ho pensato che in un momento di rilassamento come quello che stiamo vivendo, probabilmente potrebbe essere utile sapere che il Covid è vivo e vegeto. Tra l’altro lo ha fatto anche Vincenzo De Luca l’altra sera con Bruno Vespa su Rai Uno minacciando ulteriori chiusure.
Lei dice che diamo i numeri senza contestualizzarli. Ma cosa fa la Protezione Civile della Regione Campania ogni pomeriggio alle 17? Pubblica i numeri e non certo li contestualizza. Cosa fanno la sera i suoi colleghi sindaci su Facebook? Comunicano i numeri del contagio. Lo faceva anche lei durante il lookdown. Probabilmente ha cambiato registro.
Anche i giornalisti sanno che il Covid è una disgrazia per l’economia. I giornalisti, già prede della crisi dell’editoria con i quotidiani cartacei in continuo calo di vendite, lo sanno bene così come i ristoratori, i commercianti, i professionisti, gli imprenditori e tantissime categorie di lavoratori. Dall’inizio della pandemia abbiamo assistito ad una fuga degli sponsor, cassa integrazione, licenziamenti, riduzione delle retribuzioni che sono arrivate a cifre ridicole e per niente dignitose.
Lei dice che non c’è stata interlocuzione con i sindaci. Non è così. Personalmente la chiamo ogni qualvolta ho bisogno di una conferma su una notizia risultando, forse, anche pedante. Spesso, per motivi di linea telefonica, non riesco ad agganciarla, altre volte mi ha negato notizie che io avevo per certe, quasi a depistarmi. Come l’altra mattina quando ho saputo che l’ufficio di ragioneria del municipio era stato chiuso perché un impiegato era stato a contatto con un positivo. La notizia, ovviamente senza la sua conferma, non l’ho pubblicata. Poi, il giorno successivo, dal suo ufficio stampa mi vedo arrivare una nota con la quale si informa che “tutti gli impiegati dell’ufficio di ragioneria sono risultati negativi al tampone e che domani torneranno in servizio”.
Anche io cerco di essere il più responsabile possibile nel diramare informazioni. Non immagina quante volte penso a come scrivere la notizia cercando di rispettare al massimo le persone e la loro dignità. E perchè no, l’interesse pubblico.
Ho trovato davvero ingenerosa la sua presa di posizione soprattutto nei confronti di chi, come me, fa questo mestiere da anni, qualcuno direbbe da sempre. Non so se lo faccio bene, quello che è certo che lo faccio con onestà e passione. Io la notizia la cerco ancora tra la gente, sui marciapiedi come mi hanno insegnato, cerco di evitare di trovarla sui social anche se oggi, purtroppo, è la tendenza. Anche i sindaci pubblicano le notizie prima su Facebook. Una volta trovata la scavo, la verifico con più fonti, le più qualificate possibili, per evitare errori. Poi la racconto.
Anche noi giornalisti, e io mi ritengo tra questi, sappiamo cos’è la responsabilità. Lei, caro sindaco, ha la responsabilità di amministrare una città complessa come Nocera Inferiore e non la invidio; io quella di “dare notizie”, rispettando l’etica e le persone.
La saluto con la cordialità di sempre.