Tre anni fa ci lasciava Elia Pirollo, anima del teatro Diana. Ora si faccia qualcosa per mantenere vivo il suo lavoro e la sua passione
di Nello Ferrigno
“Elia, nel terzo anniversario da quando ci hai lasciati, mi piace ricordarti con un’immagine non tua ma del tuo teatro. Si il tuo teatro perché tu ci hai creduto anche quando volevano farne un supermercato, per quel teatro hai lottato conto tutto e tutti”. Inizia così lo struggente ricordo di Elia Pirollo scritto dalla cognata Rita Baselice e inviato alla moglie Anna.
Il testo riporta alla memoria quanto fatto da Elia per consentire al Teatro Diana di Nocera Inferiore di essere quello che è oggi, uno straordinario luogo dove vivere e toccare con mano la cultura, quella che emana una sala teatrale con tutte le sue possibili fruizioni.
“Quindi – continua Rita – è proprio il tuo teatro, non una tua proprietà, ma una tua creatura. E quando vi entro spero di vederti tra le poltrone, preoccupato che tutto vada bene, che la serata sia un successo. Grazie di averci creduto, grazie di avergli ridato il rispetto che questo luogo meritava. Grazie anche alle amministrazioni che te lo hanno consentito sperando che non dimentichino mai i tuoi sforzi. Ciao Elia, cognato, fratello, amico”.
Il ricordo, non solo coincide con la triste data della prematura morte di Elia, ma anche con un momento storico in cui sembra, per alcuni, già svanita la memoria di quello che Pirollo ha rappresentato, non solo per il Diana, ma per le tante altre iniziative che aveva pensato, ideato, realizzato in città. Ed è arrivato l’ora di mantenere fede alle promesse fatte quando le lacrime di tanti erano ancora vivide. È bello pensare a un luogo dove immagini ancora Elia affannarsi affinchè “tutto fili lisci”. Ma la concretezza consolida la memoria.