Le mostre “In memoria” e “La linea del fango” strumenti di testimonianza e riflessione sul disastro che colpì il territorio 25 anni fa
di Pierfrancesco Maresca
Anche l’arte per non dimenticare e tenere viva la memoria. La tragedia del 5 maggio 1998, che a Sarno provocò la morte di 137 persone, è al centro anche di una serie di iniziative di carattere culturali organizzate con la partecipazione del mondo associativo.
Nelle sale del Museo archeologico nazionale Valle del Sarno, dal 1° maggio al 4 giugno sono in mostra istantanee denominate “In memoria”. La mostra fotografica è organizzata in collaborazione con la Pro Loco “per tenere viva la memoria e rafforzare in tutti il rispetto per l’ambiente”. L’ingresso è gratuito e sarà consentito negli orari di apertura del museo.
A Villa Lanzara-del Balzo, invece, ha luogo la mostra intitolata “La linea del fango” che mette insieme fotografie e documenti. E’ curata da Antonio Milone e Rosario Petrosino. In essa sarà possibile osservare dei disegni realizzati dai bambini dell’epoca e una serie di aerofotografie pre e post disastro, con le immagini delle abitazioni travolte dalle colate di fango. Senz’altro una mostra da un forte impatto emotivo che offre una visione d’insieme, ove non mancheranno anche video e testimonianze dei giornalisti accorsi sulla scena del disastro.
Le mostre fotografiche rappresentano uno strumento utile non solo alla sensibilizzazione della sofferenza e della distruzione che colpì le comunità locali, ma anche di testimonianza e riflessione verso le nuove generazioni invitate, vista la peculiarità del disastro, al rispetto dell’ambiente e della natura.
L’allestimento è stato attentamente curato da “Rinascere, associazione delle vittime delle frane del 5 maggio 1998”, “Il Didrammo Aps” e il Museo didattico della fotografia. La mostra sarà fruibile dal 2 maggio all’11 giugno alle 8,30 alle 13,30.