Il messaggio di auguri della Pasqua 2021 del vescovo della diocesi di Nocera – Sarno, Giudice. “Vicino a chi soffre per la pandemia”
Anche la seconda, consecutiva “insolita” Pasqua sia un momento di vicinanza specialmente a «quelli che vivono la sofferenza, la difficoltà, il dolore» e «alle tante attività che sono ferme per la pandemia». È l’augurio del vescovo Giuseppe Giudice, pastore della diocesi di Nocera Sarno nel messaggio di auguri per la Pasqua 2021. Un augurio da «donare a tutta la diocesi, in particolare – ha detto il vescovo – penso agli ammalati, agli anziani, ai fragili, ai bambini».
Quest’anno monsignor Giudice ha scelto come luogo per interpretare il messaggio ha scelto un giardino alle spalle della cattedrale di San Prisco, richiamando il giardino della risurrezione. «Dio ha le chiavi del mistero del ricominciare. Ricomincia dinanzi ad ogni realtà. Ricomincia dinanzi alla morte. Quanti di noi pensano che la morte sia l’ultima parola, che una volta sigillato il sepolcro è tutto finito. Anche quelle donne che al mattino di Pasqua vanno verso il sepolcro per ungere il corpo forse pensavano così. Ed è in quel momento che in un giardino rinnovato, rinnovato dalle mani di Dio, perché solo Dio poteva pensare la risurrezione, ecco il grande annuncio: non è qui, è risorto».
Un annuncio dirompente, che «qualcheduno ha voluto nascondere» insinuando «il corpo l’hanno rubato, trafugato». Non è così, Gesù è risorto e «si fa vedere perché adesso deve recuperare i discepoli che si sono perduti. E viene anche dietro di noi, accanto ad ognuno di noi, a chi ha perso una persona cara, a chi è in ospedale, a chi ha seppellito la speranza, a chi è in difficoltà». «Il Risorto – continua il vescovo Giudice – ci raggiunge, apre le porte del cuore, entra nei nostri cenacoli, si mette a camminare accanto a due delusi, a due che hanno perso la speranza, va a chiedere qualcosa da mangiare».
«La risurrezione non è un’idea. La risurrezione è una persona. Il Crocifisso è Risorto. È questo l’annuncio che noi diamo ogni anno. E la Chiesa è la voce di questo annuncio», ha sottolineato il religioso. «Da questo giardino – ha continuato – vorrei che l’annuncio raggiungesse ogni uomo, specialmente quelli che vivono la sofferenza, la difficoltà, il dolore. E penso anche alle tante attività che sono ferme per la pandemia».
Quando parla della risurrezione, il vescovo aggiunge: «La risurrezione è la grande riserva di speranza che possiede la Chiesa. Noi da questa riserva dobbiamo attingere non solo per noi, ma specialmente per i tanti mendicanti della speranza. La resurrezione non elimina il dolore, non elimina il passato, però dà un significato nuovo a tutto questo».
«Vorrei con questo messaggio di Pasqua dare anche un incoraggiamento a tutti i lavoratori, a quelli che sono bloccati, a tutte le nostre strutture: strutture alberghiere, strutture della festa, dove la gente si incontra, dove va per poter comperare. Perché possiamo riprenderci. Perché la pandemia non diventi una carestia perenne, ma ognuno di noi, attingendo a questo mistero della risurrezione, riprenda il cammino. Buona Pasqua ad ognuno di voi, sia una Pasqua di ripresa. Andiamo avanti, camminiamo, l’orizzonte è sempre più ampio, alleluia!».