Istituita dall’amministrazione Torquato la Giornata della fascia tricolore per i sindaci eletti, consegnata a Forte, Di Vito e Romano
L’Inno di Nocera, poi quello di Mameli, infine l’Inno alla Gioia. Queste note, scandite dal soprano Anna Corvino, accompagnata dai musicisti Paola Petrosino e Simone Palumbo, hanno accompagnato la cerimonia della Giornata della Fascia Tricolore che si è tenuta questa sera al municipio di Nocera Inferiore.
Voluta dall’amministrazione comunale su intuizione del sindaco Manlio Torquato, l’iniziativa “vuole perseguire l’identità storico culturale della città di Nocera Inferiore dando riconoscimento alla funzione del sindaco” il cui ruolo è nettamente cambiato dall’entrata in vigore nel 1993 della legge sull’elezione diretta del primo cittadino da parte degli elettori. Il riconoscimento è andato ai tre sindaci eletti con il suffragio popolare, Matteo Forte, Aldo Di Vito e Antonio Romano.
Il sindaco Torquato non ha dubbi, “è la migliore legge approvata dal dopoguerra in poi, ha consentito di rafforzare l’anello di congiunzione tra il Comune e i cittadini”. “Quello del sindaco – ha sottolineato Torquato – è un lavoro difficile in cui l’impegno personale è massimo. E, tra le cariche istituzionali, è quella più complessa”. Nei loro interventi i sindaci hanno ricordato, anche con un pizzico di commozione, le difficoltà del passato e del presente, immaginando il prossimo futuro. In primavera i nocerini saranno chiamati ad eleggere il successore di Torquato.
Di Vito ha lanciato un invito al prossimo sindaco, “non faccia politica perché oggi essa non è più in grado di incidere sulla realtà, ma amministri”. Ed ha tracciato una mappa di interventi, “l’area dei prefabbricati, la caserma Tofano, l’ampliamento delle aree industriali, il raccordo anulare”. Anche Antonio Romano ha guardato al futuro. “Fare il sindaco – ha detto – non può essere soltanto una semplice ambizione personale, ci vuole un progetto di città, bisogna avere le idee chiare su cosa si vuole costruire. Purtroppo vedo in giro vecchie logiche, stantii modi di approcciarsi. Bisogna avere coraggio e determinazione su come realizzare la Nocera futura, consolidando la memoria, elemento importantissimo che però manca nella città”.
Matto Forte, il sindaco “galantuomo” era assente per motivi di salute, al suo posto c’era il figlio Salvatore, anche lui appassionato di politica. Ha ricordato quanto la scelta del padre di diventare sindaco, il primo a sperimentare le peculiarità dell’elezione a suffragio popolare, abbia caratterizzato anche la vita familiare. L’iniziativa si rinnoverà al termine di ogni ciclo di mandato sindacale.