Al via le gare per la costruzione di tre dighe. Per De Luca “affrontiamo con serietà e impegno l’emergenza siccità”
di Pierfrancesco Maresca
La Regione Campania non si farà trovare impreparata dinanzi al problema siccità di cui già si avvertono i prodromi nonostante ci si ritrovi ancora nella stagione invernale. Mentre altre realtà italiane si limitano a suggerire ai cittadini di evitare sprechi d’acqua, come se ciò rappresentasse una soluzione, da palazzo Santa Lucia è stato stilato un piano per prevenire e affrontare con realismo quella che sembra diventare un’emergenza, vista la ricorrenza.
Pochi giorni fa la Giunta regionale ha approvato le gare per la realizzazione di tre invasi collinari, ovvero dighe volte a raccogliere acqua fluviale, all’interno del proprio territorio. Le strutture sono state individuate in località strategiche di ogni provincia. Saranno realizzate a Sessa Aurunca, Gioi Cilenti e Taurasi. A questi va ad aggiungersi anche la diga Campolattaro, per un investimento complessivo di 3 miliardi di euro. Basti pensare che solo quest’ultima opera, inserita nel Pnrr in quanto di rilevanza strategica e interesse nazionale, permetterà di soddisfare il fabbisogno idrico di 2,5 milioni di abitanti delle province di Napoli, Caserta e Benevento.
Un’esigenza, quella di garantire un approvvigionamento idrico, dettata non solo dalle ripercussioni sul comparto agricolo, cui l’ente Regione lo scorso anno erogò anche un sostegno alle aziende colpite, ma anche dalle conseguenze sull’ambiente e la vivibilità. “La Regione Campania – ha sottolineato il presidente Vincenzo De Luca – intende assumere con estrema serietà e impegno il problema delle risorse idriche e della siccità, una delle grandi emergenze dei prossimi anni. Si parte con i primi tre invasi collinari destinati all’approvvigionamento idrico”. L’obiettivo prefissato, è quello di raggiungere una piena autonomia idrica.