Giovedì sera quarto spettacolo della rassegna “L’Essere&l’Umano”, firmata da Artenauta, nel ricordo di Francesco G. Forte
E’ al giro di boa la rassegna teatrale “L’Essere e l’Umano” firmata Artenauta. Giovedì sera il teatro Diana di Nocera Inferiore è pronto a ospitare il quarto spettacolo in programma “Forte – il genio non è scontato riconoscerlo”. La serata, con inizio alle ore 19, è un grande omaggio a Francesco G. Forte, intellettuale, editore, drammaturgo, docente, agitatore e sperimentatore teatrale. A chiusura dell’evento ci sarà un aperitivo per il pubblico presente.
Una narrazione che vuole segnare i passi fondamentali di Forte, insieme a tanti ospiti, amici, artisti e creativi, studenti, sodali, accademici e attori con cui l’intellettuale nocerino ha intessuto speciali rapporti: Alfonso Amendola, Gennaro Carillo, Raimondo Di Maio, Giuseppina Esposito, Vincenzo Esposito, Salvatore Gargiulo, Rosa Maria Grillo, Peppe Lanzetta, Andrea Manzi, Antonio Petti, Vincenzo Salerno, Collettivo Trade Mark.
Saranno videoproiettate fotografie inedite, audiovisivi originali stralciati da performance e videotape degli anni Ottanta e Novanta, eseguite letture intime di corrispondenze tra Forte e i maggiori intellettuali dell’epoca. A intervallarsi con le performance di attori, creativi e accademici, ci saranno gli interventi jazz dei Maestri Stefano Giuliano (al sax) e Aldo Vigorito (al contrabasso). La serata si apre con i saluti istituzionali del sindaco Paolo De Maio, l’assessore alla Cultura Federica Fortino e del dirigente socio formativo Nicla Iacovino.
“Quando si incontra il genio, riconoscerlo non è scontato – ha spiegato la direttrice artistica di Artenauta Simona Tortora -. Francesco G. Forte era un intellettuale, un regista teatrale, un editore, un uomo dall’animo impetuoso e poetico Il fascino era nella raffinatezza del suo pensiero, capace di ribaltare le più caparbie convinzioni con la forza del suo sapere illuminato e della sua ammaliante ironia. È stato amato, tanto. Ma anche ostacolato, osteggiato dall’establishment e da un suo non essere amante del ring delle contrattazioni, piuttosto lui si dedicava alla creazione. Il resto, forse, avremmo dovuto farlo tutti noi. In questo primo evento a lui dedicato, a cui ne seguiranno altri, proveremo insieme ai suoi affetti più cari, ad alcuni dei suoi amici e corsari di imprese culturali, a tracciare il percorso dell’eredità intellettuale che Forte ci ha regalato”.
“Dallo spazio dell’Agro – ha aggiunto Simona Tortora – ai quaderni dell’Agro, al lavoro su Domenico Rea, al teatro sperimentale che lo ha portato a condividere progetti in giro per l’Italia, fino al lavoro sui poeti, all’editoria e saggistica e molto altro. Un ringraziamento a Forte, e un voler accendere una luce enorme sulla figura che ha rappresentato e che merita il massimo riconoscimento. Se compito della cultura è la divulgazione e la crescita di una società, allora questo territorio dovrebbe riconoscere a Franco G. Forte una posizione di primo piano”.