Il rapper Clementino dopo le polemiche del concerto di Nocera si sfoga. E risponde alle accuse “mai inneggiato all’uso della marijuana”
“Voglio stare semplicemente in grazia di Dio”, Si sfoga così Clementino durante l’intervista concessa a Carmine Benincasa e pubblicata da FanPage.
La storia la conosciamo oramai tutti ed ha destato l’attenzione nazionale. Il noto rapper di Nola durante la sua esibizione di Capodanno a Nocera Inferiore è finito sotto indagine da parte della polizia per aver inneggiato all’utilizzo della marijuana e ad aver lanciato presunte dosi di erba dal palco.
Il concerto di grande successo come ha sottolineato più volte anche il sindaco Manlio Torquato, ha richiamato sotto il palco oltre 10mila persone tra cui un gran numero di minorenni considerata la fama del cantante soprattutto tra i giovani.
“Come tutti sanno – ha detto Clementino – da sempre io parlo della legalizzazione della marijuana. Non bisogna confondere il mio messaggio con l’inneggio della stessa perché sono due cose completamente diverse”, Questo il pensiero dell’artista che da sempre si è impegnato nella lotta contro la camorra e si è schierato con chi è favorevole alla legalizzazione dell’uso personale delle droghe leggere facendo in modo che la camorra perda il suo dominio sullo spaccio, facendosi portavoce con i suoi testi, ben noti.
“Le mie canzoni – ha continuato il rapper – sono Joint, Capocannonieri, Sempre Verde, Fumo, le canto da una vita e non ho mai avuto problemi di questo genere. Io canto semplicemente quello che cantavano anche Pino Daniele e Bob Marley, la legalizzazione della marijuana. Non ho mai detto ad un bambino tu devi fumare”.
“Spero – ha continuato l’artista – di non essere indagato in niente anche perché non ho niente da nascondere. Non ho mai spacciato. L’unica cosa che ho rovinato è stata la mia persona in passato, ma adesso sto bene”.
L’accusa è stata quella di lanciare dal palco un kit di cartine e filtri per confezionare una canna, o addirittura c’è chi sostiene che abbia lanciato delle presunti dosi di erba. “Noi dal palco – ha spiegato Clementino – ormai da dieci anni regaliamo ai fan dei gadget, cover per telefonini e portachiavi con la mia faccia mascherata da Pulcinella con scritto Cos Cos Cos. Portachiavi di qualsiasi colore, rosso, verde, blu. Evidentemente hanno visto qualche portachiavi verde e hanno pensato potesse essere qualche pacchettino di marijuana, cosa assolutamente impossibile. Non abbiamo mai lanciato cartine dal palco, come è stato scritto dai giornali, non abbiamo mai lanciato filtri dal palco, non abbiamo mai lanciato marijuana dal palco. Evidentemente c’è stato proprio un errore, non sappiamo e non riesco a capire a chi abbia dato fastidio facendo questa cosa.”
In effetti, per quanto possa aver sorpreso qualcuno che ha assistito al concerto, i pensieri di Clementino, 37 anni, sono sempre stati molto espliciti, non ha mai voluto nascondere le sue idee e soprattutto non è l’unico artista che parla, anche, della legalizzazione delle droghe leggere. “Se chiami un rapper a cantare – ha detto Clementino – parla anche di queste cose. Mi è sembrato anche un po’ ridicolo chiamarmi ad esibirmi sapendo le canzoni che canto. E poi ti meravigli che parlo della marijuana. È come se chiamassi un calciatore e poi vedendo che fa i palleggi te ne meravigli. E’ normale che come un calciatore parla di calcio anche un rapper parla anche di questo.”
Un’altra accusa fatta è stata quella di aver pronunciato la frase Guagliò io vi benedico nel nome della canna ad apertura e chiusura dell’esibizione.
Su questo interviene il fratello di Clementino, Paolo Maccaro, cantante e manager dell’artista. “In realtà no, anche questa è una fake news, Clemente dice una cosa del genere prima di un pezzo chiamato Alleluia, che ha vari riferimenti, e lui dice Io vi benedico nel nome della cartina, del filtro e dell’accendino, ed inizia la canzone. Ma non apre e chiude lo show così, non è vero”.