Il sito archeologico scoperto a Sarno al centro di nuove attività di recupero, il futuro è rendere fruibile il teatro
Ripartono i lavori di pulizia degli scavi archeologici e del teatro di Foce a Sarno grazie all’associazione di protezione civile “I Sarrasti”. I volontari sono in prima linea per liberare il sito archeologico dalle sterpaglie e dai rifiuti che nascondevano il teatro e che attiravano il pascolo degli animali.
L’azione, tesa a rendere nuovamente accessibile l’area, dà seguito al protocollo d’intesa siglato il 25 ottobre scorso dal sindaco Giuseppe Canfora con nove enti coinvolti in un progetto di valorizzazione e fruizione del sito, tra cui la Pro Loco di Sarno, a cui verrebbe affidata la sua gestione.
Nonostante ciò, resta la preoccupazione su come verrà assicurata la sistemazione del teatro e la successiva continuità degli orari di visita vista la mancanza, ora come ora, di fondi in grado di farsi carico della totalità dei costi.
Il sito, rinvenuto negli anni Sessanta in seguito a uno scavo per la costruzione di una fabbrica, molto probabilmente faceva parte di un santuario votivo dedicato alla dea dell’abbondanza. Infatti, sono numerosi i rinvenimenti di statuette greco-romane.
All’interno del suo perimetro c’è il teatro, datato intorno al 100 a.C. e modificato in età augustea, di cui sono visibili i parodoi (i due ingressi laterali), la cavea (dove sedevano gli spettatori), la proedria (i sedili della prima fila in blocchi di tufo, riservati alle autorità) e la base del pulpitum (il palcoscenico).
È l’ennesimo caso di un territorio ricco di potenzialità inespresse visto lo stato di degrado e desolazione in cui versa il bene culturale, acuito dall’emergenza pandemica e dalla carenza di personale dell’ente comunale, tra passaggi inaccessibili e mancata pubblicità per turisti e appassionati di archeologia. (Francesco Rea)