Gli alunni dei due licei cavesi, insieme alle istituzioni pubbliche, hanno voluto ricordare le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio
A trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio la città di Cava de’ Tirreni non dimentica chi per la legalità ha perduto la vita. La tragedia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino entra nelle sale del palazzo di città con un evento dal titolo “Educazione alla Legalità, criminalità organizzata e confisca dei beni“. Hanno attivamente preso parte alla conferenza, voluta fortemente dall’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Servalli, anche gli studenti dei licei “Genoino” e “De Filippi Galdi”, che hanno presentato degli elaborati e dei docufilm sulla legalità da loro realizzati.
Due i cicli d’incontri in programma. Si è partiti dal mattino, con i contributi di professionisti che si sono succeduti per mantenere vivo il ricordo della tragedia e il significato della lotta alla mafia. A moderare è stato il giornalista Giuseppe Blasi, che ha introdotto i discorsi di Marcello Ravveduto, docente di storia contemporanea, Marcello e del procuratore generale della Corte d’Appello di Salerno, Leonida Primicerio.
La lotta alla criminalità organizzata, la cultura della legalità, la pubblica amministrazione e la sensibilità politica dei cittadini. Sono solo alcuni degli argomenti di cui si è discusso nel pomeriggio, sulla scia degli interventi dell’assessore alla Cultura Armando Lamberti, del presidente dell’Ordine degli avvocati di Nocera Inferiore, Guido Casalino, e del docente ordinario di diritto penale dell’Università degli Studi di Salerno, Andrea Castaldo. (Valeria Boccara)