Il vescovo Giudice “il nostro cuore è cambiato, la pandemia ha scavato nell’intimo, ma ha tirato fuori risorse e capacità che non possedevamo”
Con l’approssimarsi della festività di San Prisco, patrono della diocesi Nocera – Sarno e della città di Nocera Inferiore, quest’oggi si sarebbe tenuto il Discorso alla Città di monsignor Giuseppe Giudice. Ma il Covid -19 ha fermato anche questo appuntamento che, dal 2012 ogni 30 aprile, segna l’apertura del novenario. Un momento di fede che vedeva, riuniti in cattedrale, oltre a presbiteri, religiosi, laici e fedeli, anche autorità civili, sindaci e autorità militari. L’incontro pubblico è stato annullato a causa dell’emergenza sanitaria ma tuttavia il vescovo non ha voluto far mancare la sua parola di guida e pastore della comunità ecclesiale.
“La pandemia da Covid-19 ha segnato drammaticamente la vita dei singoli cittadini, degli amministratori locali, dei fedeli e delle comunità parrocchiali, tutti accomunati dal rispetto delle regole stabilite da decreti e ordinanze che, se osservate da tutti e con grande senso di responsabilità, ci permetteranno di ritornare gradualmente alla nostra vita. Ma, ci auguriamo, non alla vita di prima”. Lo ha detto monsignor Giudice in esordio.
Il tempo in cui sei stata visitata
Un Discorso dove mette in evidenza le paure e le difficoltà portate dalla pandemia. “Il nostro cuore – ha proseguito il presule – è cambiato, la pandemia ha scavato nell’intimo e messo a nudo fragilità, ferite, paure. Ma ha tirato fuori anche risorse e capacità che non pensavamo di possedere. Tra le lacrime ci ha fatto intravedere il mondo che vorremmo costruire, quando tutto sarà finito, a livello personale, sociale, politico ed ecclesiale”. E con il versetto del Vangelo secondo Luca, monsignor Giudice imposta le sue parole, con riferimento alla politica di oggi, con un richiamo alla effettiva e piena cooperazione tra i comuni dell’Agro, e alla sanità . Non mancano riflessioni indirizzate al mondo sociale ed ecclesiale per continuare a tessere la tela del bene ed educarci ad un nuovo modo di gestire la vita, più attenti alle relazioni familiari e amicali, più parsimoniosi nella gestione delle risorse.
Cliccando qui è possibile leggere e cogliere i passaggi nei quali si è soffermato il vescovo Giudice.