Un dipendente di un’impresa di pulizie protesta davanti al municipio e denuncia la sua disperazione. “Lavoriamo per un pezzo di pane”
Ci ha pensato tutta la notte. Poi all’alba è salito a bordo della sua Fiat Punto ed è andato davanti al municipio di Nocera Inferiore. Ha piazzato la sua vettura davanti al portone principale dopo aver messo sul parabrezza dei cartelli sui quali ha scritto la sua disperazione. E si è chiuso dentro.

Francesco Diglio, 45 anni, lavora da anni in alcune cooperative che si occupano della pulizia degli uffici municipali e degli altri immobili comunali. Fino a poco tempo fa l’azienda che aveva l’appalto era la Global Service, azienda siciliana. Insieme ai suoi 16 colleghi lavorava per circa 4 ore al giorno. Poi, con la nuova azienda che è subentrata nel servizio, la Gener Service di Avellino, le ore di lavoro sono passate a poco più di due. Riesce a portare a casa, così come i suoi colleghi, circa 430 euro. Con queste cifre non è facile andare avanti soprattutto se si ha moglie che non lavora e due figli.
Deve percepire dalla precedente azienda il tfr, la liquidazione per la fine del rapporto quando c’è stato il passaggio da una coop all’altra. Ad oggi, però, quei soldi non sono arrivati. E’ una cifra modesta, poco più di duemila euro. Ma su quei soldi ci aveva fatto affidamento per pagare qualche rata rimasta impagata del mutuo e qualche utenza. “Sono disperato – ha detto Diglio – non ho più niente. Rischio di perdere tutto. Anche la famiglia. Il sindaco mi deve dare una mano”.
Con il passare dei minuti sono arrivati davanti al presidio di protesta gli altri suoi colleghi, quasi tutte donne. Tutti devono avere la liquidazione dalla vecchia azienda. Tramite i loro avvocati hanno ottenuto i decreti ingiuntivi, inutilmente. “Non riusciamo a vivere lavorando soltanto due ore al giorno – ha detto una di loro – ci avevano promesso che le ore sarebbero aumentate ma sino ad oggi non è successo nulla. E la disperazione cresce”.

“In occasione della celebrazione dei defunti – ha detto Gerardo Rosanova, sindacalista della Flaica Cub – il Comune ha affidato per alcuni giorni i lavori di pulizia del cimitero ad un’altra ditta. Sarebbe stato meglio dare una mano a questi lavoratori che avrebbero potuto integrare il modesto stipendio che percepiscono”.
“Esprimo il più assoluto dispiacere per questa vicenda che riguarda più persone – ha detto il sindaco Manlio Torquato – ma che va inquadrata in un rapporto con la ditta non con il Comune. Bisogna dire che in passato ed anche recentemente abbiamo dato un pur minimo sostegno a questi lavoratori. La vecchia azienda aveva dei crediti nei confronti del Comune e noi abbiamo potuto sostituirci ad essa dandoli ai lavoratori. Comprendo umanamente il gesto della protesta ma credo che sarebbe stato meglio intervenire sugli avvocati per far disincagliare i decreti ingiuntivi. Penso anche che in passato siano stati assunte troppe persone sul reale fabbisogno di manodopera e per questo motivo le aziende che subentrano negli appalti devono spalmare su meno ore il personale in servizio”.