A Sarno una mostra al municipio con una raccolta dei giornali che all’indomani della frana raccontarono la tragedia di un intero territorio
“Ri-Vivo”, è questo il titolo della mostra permanente allestita in ricordo della frana del 5 maggio 1998 che si abbattè su Sarno, mentre altri enormi smottamenti si riversarono su Quindici, Bracigliano, Siano e San Felice al Cancello.
L’iniziativa, dedicata alle vittime dell’alluvione e ai suoi superstiti, è stata inaugurata questo pomeriggio al municipio di Sareno. È il racconto di quel nefasto giorno sulla base delle documentazioni dei giornali dell’epoca, raccolti in seguito a un riordino dell’archivio del Servizio Protezione Civile.
La disposizione di oltre un centinaio di pagine di quotidiani nazionali e locali serve principalmente a informare gli studenti di quelle ore strazianti in cui colate di fango scesero a valle spazzando via vite, edifici, tra cui l’ospedale Villa Malta alla frazione di Episcopio, in cui erano stati portati i feriti delle prime ore, e strade. Ma anche a educare i ragazzi alla lettura critica dei giornali, puntando a cogliere i significati che si trovano al di là delle parole espresse negli articoli.
Inoltre, questa mostra si pone come il primo appuntamento di una vivida raccolta di reperti da conservare, che tra articoli, libri, fotografie e filmati, saranno impiegati per rinnovare la costruzione identitaria di una città, nel cui sangue resta la memoria di quei due giorni maledetti.
Perché se è vero che l’ammasso di pioggia e terra, diventato fango dalla potenza distruttrice, ha portato via persone e cose che non riavremo più, è anche vero che il ricordo di ciò che resta e ciò che è stato, se indirizzato da riflessione e consapevolezza, può aiutare a realizzare una coscienza e uno stato delle cose migliore. (Francesco Rea)