L’osteria Cantina del Vescovo di Nocera Inferiore ha compiuto 18 anni. Nell’Olimpo della ristorazione campana. Quando la passione e l’eccellenza premiano
Diciotto anni di cucina, gusto, sapori, accoglienza. E non sentirli. Pronti a rinnovare e innovare i valori della tradizione, del territorio, delle sue eccellenze. E di un marchio, i moderni comunicatori direbbero “brand”, che è diventato sinonimo non solo di qualità ma di piacere di ritrovarsi in un luogo che sembra essere “casa”.
E’ la Cantina del Vescovo, il ristorante di via Casa Sasso nell’antico borgo del Vescovado a Nocera Inferiore. Il 12 gennaio scorso l’osteria ha compiuto i primi 18 anni di attività. Me lo ha detto la sera prima in un orecchio, quasi intimidito, Gianluca Califano, il “front man” della famiglia, colui che ti accoglie quando entri nel locale e ti segue con cortesia per l’intera serata, senza mai mollarti, ma senza essere invadente.
Ho un ricordo straordinario di questo ristorante. Non solo perché quando ci vado mi sento a casa. C’è un motivo che lega il mio lavoro a quello della famiglia Califano. Diciotto anni fa scrissi per il quotidiano Il Mattino un articolo di recensione sull’osteria. Era il primo per la Cantina del Vescovo. Me lo commissionò il capo redattore dell’epoca, Luciano Pignataro. Esperto di cibo e vino, aveva visto bene.
Quell’articolo di giornale, ingiallito dal tempo, è ancora lì in una cornice. All’ingresso. Un segno di affetto, un ricordo prezioso. Ora gli fanno compagnia altri pezzi e recensioni di tante altre testate, specializzate e non. Vuol dire che la Cantina del Vescovo ha raggiunto risultati di grande rilevanza nel panorama della ristorazione di qualità della Campania.
Il locale non è cambiato. All’ingresso c’è sempre papà Ciro alle prese con i suoi straordinari monumenti fatti con i tappi di sughero. Ti affacci nella cantina, scale vertiginose danno l’accesso ad un luogo straordinario dove il vino viene coccolato dal silenzio e dalla giusta temperatura. In sala trovi Gianluca, ti viene incontro sorridente come sempre, per accompagnarti al tavolo. Nel frattempo ti spiega le ultime novità vinicole, le nuove etichette che ha inserito nel menù. I nuovi piatti con nuovi abbinamenti.
Ma con lui puoi discutere anche di come procede il cammino della ristorazione. Da quando lo conosco ha sempre parlato della necessità di fare rete tra gli imprenditori del settore per creare a Nocera Inferiore un polo di qualità. Dal centro alla periferia. “Dobbiamo attrarre sempre più persone e fare della ristorazione della nostra città un punto di aggregazione creando eventi e migliorando sempre di più la qualità”, mi dice da anni. Nessun egoismo nelle sue parole. E’ stato un precursore su questo aspetto e il passare degli anni conferma le sue intuizioni.
Ti giri e ti ritrovi tra le braccia di mamma Lucia Ruggiero, sempre sorridente. Anche quando confessa che è stanca perché ha appena “fatto i dolci per il giorno dopo”. Una stanchezza, però, che su quel bel volto non traspare. Poi rivolgi uno sguardo alla cucina la cui porta non è mai chiusa. Vedi all’opera lo chef Rosario, alza la testa e ti saluta con il suo inconfondibile sorriso.
Tutto è pronto per iniziare, pranzo o cena che sia. Tra antipasti, primi e secondi. E gli immancabili dolci di mamma Lucia e dei liquori fatti in casa. Tra tradizione e innovazione. La Cantina del Vescovo non ti tradisce. Mai. Auguri.