Ospite di Perle di dolcezza la giornalista e scrittrice Giovanna Sica, dona le sue crostate con dedica. Tutto iniziò da un bimbo autistico
Ci siamo! Da lunedì passeremo da zona rossa a zona arancione e confesso che sono preoccupata ma felice. E mi spiego. Preoccupata perché nonostante l’attuale colore della nostra regione i contagi sono comunque allarmanti e tutto mi sembra tranne che vivere in un territorio con il massimo delle restrizioni. Felice perché l’economia è in ginocchio e a pagarne le spese sono quelli che, l’estate scorsa, pur di riaprire hanno fatto investimenti che, poi, sono andati in fumo con le varie chiusure.
Io credo che il problema siano i controlli. Non potendo monitorare la situazione le amministrazioni preferiscono chiudere a danno di chi la legge la rispetta. Che senso ha tenere chiusi i negozi di abbigliamento, scarpe per adulti, parrucchieri ed estetisti, se poi basta vendere l’intimo per stare aperti? Alla prima riapertura a ognuno di noi nei negozi e nei saloni di bellezza è stata presa la temperatura, abbiamo dovuto attendere con religiosa pazienza l’entrata negli esercizi commerciali e prendere l’appuntamento col parrucchiere e l’estetista. Se poi qualcuno non ha rispettato le regole non è colpa degli onesti, non possono pagarne le conseguenze tutti indistintamente. Comunque staremo a vedere, adesso è il momento della storia-ricetta.
Aria di cultura a Perle di dolcezza questa settimana. Nel nostro laboratorio di pasticceria online è venuta a trovarci Giovanna Sica, giornalista e autrice di storie vere, che da dieci anni pubblica sul settimanale “Confidenze” e da sei, sulla stessa rivista, tiene delle rubriche (La Locanda di Giò, La Curiosa e Parole in musica). Da poco collabora anche con la rivista F ed è in uscita il suo primo romanzo “Tuttoattaccato” acquistabile su https://bookabook.it/libri/tuttoattaccato/ e da maggio anche in libreria.
Giovanna tra i suoi mille impegni trova il tempo di impastare crostate che distribuisce a familiari, amici e medici. “Forse, tutto cominciò il giorno che andai a intervistare un ragazzino autistico – mi racconta la giornalista pasticciera – mica potevo presentarmi a mani vuote? Gli portai una crostata alla Nutella, sopra ci scrissi il suo nome con lettere di pasta frolla. Da allora mi è capitato spesso di raccogliere le testimonianze di soggetti fragili, coccolarli con parole, anche, da mangiare e da godere”.
Presto Giovanna si è trasformata nella “donatrice di crostate con dedica” come lei stessa ama definirsi. “È diventato il mio biglietto da visita. Un rituale che ben presto si è allargato ad amici e parenti: crostate con dedica per tutti. Persino ai medici! Sì, con un candore da bambina io porto in dono le mie torte anche ai dottori: sono le persone che devono tenermi in buona salute, tengo molto a loro! Sull’ultima crostata che ho impastato ci ho scritto “tuttoattaccato”, il titolo del mio romanzo, e conto di prepararne una per ogni presentazione che terrò. Quindi, non perdetemi di vista!”. Soprattutto, aggiungo io, non perdete il primo romanzo di Giovanna, una storia ambientata ne’ “La Puteca”, un emporio a Marina di Vietri, che diventa un crocevia in cui si incontrano le storie umane e struggenti di quattro amiche che vivono la loro vita pagando lo scotto di un passato doloroso. Buona lettura.
INGREDIENTI: 350 gr di farina tipo 0, 125 gr di burro, 1 uovo intero e 2 tuorli, 160 gr di zucchero, mezzo cucchiaino di lievito in polvere
PROCEDIMENTO: In una terrina a sponde alte versare lo zucchero e le uova. Sbattere con la forchetta e aggiungere subito dopo un po’ alla volta la farina (a cui si sarà precedentemente incorporato il lievito). Amalgamare il burro morbido, tagliato a tocchetti. Fare una palla, avvolgerla nella carta velina e riporla in frigo per almeno mezz’ora. Trascorso il tempo di riposo stendere la pasta frolla e ricavare il cerchio per la crostata e le lettere per la dedica. Versare la Nutella sulla base e infine decorare con le lettere. Con la pasta avanzata si possono fare dei biscotti.