Attore di fama mondiale con l’Italia nel cuore
“Ho viste cose che voi umani non potreste immaginare. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione… e i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morire”.
Il celebre monologo di Roy Batty, ruolo che consacrò Rutger Hauer alla sua futura carriera, continua ad identificare l’attore venuto a mancare lo scorso 19 luglio nella sua casa in Olanda. La notizia è rimasta nascosta fino a ieri, giorno in cui il suo agente ha confermato la morte dell’attore a causa di una breve malattia.
A sorprendere i fan, ma non solo, è stata la casualità che circonda la morte dell’attore, la pellicola sci-fi Blade Runner, girata nel 1982 è ambientata proprio nel 2019 in una Los Angeles futura e distopica in cui il replicante Roy, alla fine del film, muore dopo aver pronunciato le frasi del famosissimo monologo.
Il suo interprete, Rutger, muore lo stesso anno in cui il suo Roy “scade” e termina il servizio nelle colonie extraterrestri nel film di Ridley Scott.
Oltre ad aver lasciato la figlia Aysha e la moglie Ineke, Rutger lascia anche il mondo del cinema sprovvisto di uno dei suoi più grandi interpreti. Tutti lo ricordiamo nel ruolo di Roy, appunto, ma impossibile dimenticare anche la sua interpretazione nel film Ladyhawke al fianco di Michelle Pfeiffer. Seppure la traduzione italiana del film lasci intendere che la storia sia ambientata in alcuni territori francesi, con precisione nella fortezza di Aguillon, la sceneggiatura originale parla invece della fortezza di L’Aquila, proprio il nostro capoluogo abruzzese.
Il film di Richard Donner infatti è stato quasi interamente girato in Italia, tra Cremona, Parma, Piacenza e Massa Carrara, toccando i boschi vicino Pontremoli, nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Le scene in cui il Michelle Pfeiffer nelle sembianze di falco viene ferita, sono invece girate al Passo Giau, bellissima località vicino Belluno. Il famoso castello, rifugio del monaco che tenta di salvare i due amanti, si trova invece a Rocca di Calascio, impossibile non riconoscerlo nonostante l’aggiunta di dettagli per la scenografia.
Altre scene del film sono poi state girate in provincia di Roma, mentre il finale del film è stato girato interamente negli studi di Cinecittà, ricostruendo l’interno di una cattedrale italiana.
L’ambientazione di Ladyhawke non è l’unica cosa che lega l’attore olandese al nostro territorio, lo vediamo due volte diretto da Ermanno Olmi per il film “La leggenda del santo bevitore”, film vincitore del Leone d’Oro 1988 a Venezia, con il quale vince il premio come miglior attore al Seattle Film Festival, e per “Il villaggio di cartone”. In “Dracula 3D” invece interpreta un vampiro diretto da Dario Argento e con Lina Wertmueller in “Una notte di chiaro di luna” in cui interpreta un giornalista in una fitta trama d’intrighi e amore. Piccola curiosità, i costumi di quest’ultimo film sono di Gianni Versace, il controverso stilista italiano, icona immortale della moda.