La proposta di Giuseppe Napoletano di Solania per ridare a Nocera con il San Marzano DOP il ruolo guida nella produzione dell’oro rosso
di Nello Ferrigno
“È arrivato il momento di istituire a Nocera Inferiore il museo del pomodoro San Marzano DOP. La proposta è stata formulata dall’imprenditore Giuseppe Napoletano al sindaco Paolo De Maio. È bastato poco per far riapparire alla mente “la città delle 100 ciminiere” dove c’era un fermento produttivo non solo legato alla trasformazione dell’oro rosso ma anche all’inventiva tecnica dei meccanici che hanno dovuto fornire ai conservieri le macchine per trasformare l’oro rosso gettando le basi ad aziende come Buscetto e Cuomo, imprese ancora altamente competitive nel mondo. Ma anche i molini e i pastifici.
“Nocera – ha spiegato Napoletano – deve, con orgoglio, riprendersi il ruolo guida in un settore che ha garantito ricchezza”. Il museo potrebbe innescare un movimento virtuoso, non solo turistico e culturale, ma anche economico. Non soffermiamoci solo al momento espositivo – ha continuato Napoletano – ma pensiamo ad uno sviluppo scientifico ed universitario con l’affiancamento di centro ricerche e studio delle nutrizione. C’è poi la possibilità del rilancio del Distretto industriale agroalimentare Nocera Inferiore Gragnano, la valle del pomodoro con la valle della pasta, attraverso il quale captare finanziamenti per un effettivo sviluppo di un settore che nel mondo non finisce di stupire per qualità e produttività. Ovviamente la qualità deve essere al primo posto per questo insisto sul San Marzano DOP, prodotto sublime di grande eccellenza che nasce grazie alla natura vulcanica dei terreni dell’Agro nocerino sarnese”.
Il sindaco De Maio non ha nascosto il suo interesse. “Non è da escludere, il progetto – ha detto – ben si inserisce in quel filone del parco urbano che intendiamo realizzare in città e che vede la caserma Tofano la sua punta di diamante”. Non è difficile immaginare spazi espositivi all’interno della roccaforte attualmente in parziale fase di restauro con fondi del ministero della Cultura.
Napoletano ha fatto del rilancio del San Marzano la sua ragione di vita. Figlio di un contadino e commerciante di pomodoro San Marzano, ha preferito fare impresa invece di relegarsi in uno studio da commercialista. Nel 1993 fonda Solania, oggi azienda nota in tutto il mondo, con uno degli stabilimenti nell’area industriale di Fosso Imperatore. Non nasconde la sua irritazione quando gli chiedono “ma il San Marzano esiste”?
“Nonostante la ripresa degli ultimi anni e le certificazioni gli scettici – ha sottolineato – continuano a insinuare dubbi. Questo magnifico pomodoro sta conoscendo una nuova giovinezza dopo aver rischiato l’estinzione. Tutti lo vogliono e tutti lo cercano e la coltivazione è tornata ad essere redditizia. Non a caso le grandi industrie conserviere hanno ripreso a trasformarlo”. E ricorda quando suo padre si presentava nelle fabbriche con le sue casse di San Marzano e veniva quasi deriso per la sua tenacia nel proporlo ad un mercato drogato da pomodoro a basso costo proveniente da altre regioni se non dall’estero. “Non parlo di rivalsa ma sicuramente abbiamo ridato valore al mondo agricolo. E il museo può fare ancora molto di più”.