Intervista all’ex ministro e oggi senatrice Valeria Fedeli che parla del disegno di legge per i diritti civili e della corsa al Colle
di Gerardo Jr Maccauro
<<Bisogna ammettere le proprie sconfitte, ripartendo subito per trasformarle in vittorie>>. Si può così riassumere quanto dichiarato dalla senatrice Valeria Fedeli nel corso della diretta social di venerdì scorso. Da sempre favorevole ai diritti civili, la sindacalista ed ex ministro, ha raccontato gli eventi dello scorso 27 ottobre, quando il disegno di legge Zan è stato temporaneamente bloccato a causa dell’approvazione delle tagliole proposte dalla coalizione di centro – destra.
Rabbia e sconforto: questi i sentimenti che ha provato quando, leggendo i risultati della votazione mostrati sul tabellone del Senato, ha appurato che il suo partito e, ancor prima, i suoi ideali erano stati sconfitti su un argomento, il ddl Zan, diventato importantissimo per la sinistra. La battaglia, tuttavia, non è ancora finita.
L’ex ministra ha evidenziato come, secondo il regolamento del Parlamento, non si possa presentare nuovamente lo stesso disegno di legge per i sei mesi successivi al blocco. Nulla vieta, però, di firmare un nuovo testo condiviso da una maggioranza più ampia per approvare almeno una parte degli articoli inseriti nel precedente disegno.
Nella seconda parte della diretta, la senatrice Fedeli ha poi brevemente parlato delle imminenti elezioni del prossimo Presidente della Repubblica, previste per metà gennaio. Nessun nome, com’era prevedibile, ma l’augurio di non collezionare una nuova sconfitta aprendo un dialogo tra tutte le forze politiche presenti nelle due Camere e, perché no, una donna al Quirinale, per mostrare al mondo che anche l’Italia ha ormai superato le barriere legate al sesso a cui qualcuno continua a strizzare l’occhio.
Nota del direttore
Avevamo visto bene quando un anno fa in redazione facemmo entrare un giovane liceale che da grande vuole fare il giornalista. Ha appena 15 anni, frequenta il liceo classico Giambattista Vico a Nocera Inferiore. Quando era alla scuola media lo notai durante una lezione di giornalismo, la sua insegnante confermò. Dopo aver chiesto il permesso ai suoi genitori, Gerardo Junior Maccauro ha iniziato a scrivere articoli per InPrimaNews dando, ovviamente, precedenza allo studio. Ricordo con affetto la sua emozione quando un mese fa lo mandai a seguire i lavori dell’assembela dei socialisti nocerini. Ma il giovanotto non si è certamente fermato qui. Sui suoi profili social ha deciso di fare l’opinionista politico. E non si è soffermato alle vicende locali ma ha alzato lo sguardo verso la politica nazionale. Ma la vera chicca sono le interviste che ha realizzato. Sino ad oggi ha fatto domande in diretta a Marilena Grassadonia di Sinistra Italiana, Simonetta Novi e Gianluca Fioravanti di Azione. Ma il vero scoop lo ha fatto venerdì sera quando ha avuto in diretta l’ex ministro all’Istruzione, la senatrice Valeria Fedeli. Non male per Gerardo che non si lascia per niente intimidire da una possibile riverenza, non solo istituzionale, tra un quindicenne e un ex ministro. Ho deciso che pubblicheremo il resoconto delle sue interviste e a scriverlo sarà proprio Gerardo.
Maccauro ha con se non solo la capacità di sintesi, necessaria per essere un buon giornalista, ma soprattutto quella curiosità che è fondamentale per chi si avvia verso questo mestiere. Indubbio che al nostro giovanotto piace seguire la politica, tra l’altro è nel suo Dna: lo zio paterno è Mauro Maccauro, ex presidente provinciale di Confindustria e candidato alla Camera alle ultime elezioni politiche; il nonno è Gerardo Maccauro (nomen omen) che la politica non solo la praticava, ma la conosceva bene. Nello Ferrigno