Torquato rinvia la nuova giunta. Spera in un ripensamento di Scarfò. A Nocera Inferiore riunione decisiva con il segretario provinciale Luciano
Il no del Partito Democratico alla nomina ad assessore del segretario Francesco Scarfò potrebbe essere alla base del rinvio dell’annuncio della nuova giunta di Nocera Inferiore. Infatti questa sera (la riunione è in corso) è tornato in città il segretario provinciale del Pd Vincenzo Luciano per coordinare una nuova riunione del direttivo dei democratici. Sembra che nel pomeriggio qualcosa sia cambiato tanto da far tentennare Scarfò sul suo no al sindaco. Da alcune indiscrezioni sembra che i vertici locali del partito continueranno a mettere il veto sulla nomina di Scarfò ad assessore. Non è escluso che si possa arrivare anche a sfiduciarlo nel caso lui accettasse di accettare la carica con delega all’Ambiente. Manlio Torquato, dal suo canto, verso le 19 di questa sera, ha confermato che non ci sarebbe stato nessun annuncio.
Questa mattina, con una telefonata, Scarfò aveva riferito al sindaco il suo diniego di entrare in squadra alla luce di quanto deciso la sera precedente al termine della riunione del partito nella sua sede di via Amato. Ed ha poi diffuso una nota. “In merito alle ultime indiscrezioni giornalistiche – si legge – ritengo sia necessario ribadire che tutte le attività del Partito Democratico devono passare attraverso un dibattito interno per diventare azioni politiche efficaci e costruttive quindi non esiste alcuna doppia linea politica. Gli organi dirigenti, se e quando dovesse prospettarsi una rimodulazione di giunta comunale, in maniera collegiale ed autonoma esprimeranno una linea politica condivisa”.
Comunque sia, la strenua corte del sindaco a Scarfò, era già stato suo assessore nel primo mandato, sembra aver messo alle corde il partito. Si parla di nervi tesi e equilibri che rischiano di saltare. Ed ora c’è chi vorrebbe assecondare dando il via libera al segretario e chi, sembra essere la maggioranza, porta avanti una linea più dura sino ad arrivare alla sfiducia di Scarfò.