Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione e il rendiconto del 2022. Ma c’è il problema dell’evasione dei tributi
È stata una vera maratona quella a cui si sono sottoposti i consiglieri comunali di Nocera Inferiore. Dopo circa dieci ore l’assemblea ha dato il via libera al bilancio di previsione 2023/2025, al rendiconto della gestione dell’anno 2022 e all’affidamento in concessione ad un’azienda esterna per la gestione, l’accertamento e la riscossione di tutte le entrate tributarie comunali, comprese le contravvenzioni del Codice della strada.
Il sindaco Paolo De Maio non ha lesinato apprezzamenti sull’operato della sua maggioranza complimentandosi con assessori e consiglieri comunali “che hanno dato vita ad una nuova proposta che pone sul cammino della città obiettivi ambiziosi così come avevamo indicato del documento di programmazione”. “Politiche sociali, scuola, difesa del suolo, antiabusivismo alcuni dei temi che hanno trovato nel bilancio poste importanti”, ha sottolineato il sindaco.
Le opposizioni
Per Giovanni D’Alessandro, consigliere di opposizione, si tratta “di retorica”. “L’ho dimostrato in aula – ha precisato – soprattutto sul fronte della tutela ambientale, la mobilità, la protezione civile e i servizi sociali. Nel nuovo bilancio non ci sono risorse finanziarie per interventi per la disabilità, il diritto alla casa, la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche, la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento. Si confermano le buone intenzioni ma senza alcuna prospettiva concreta per tutto il 2023. Non leggo ottimismo nel bilancio tranne l’aumento della Tari e delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali. Si è persa un’occasione, trattandosi del primo bilancio senza i vincoli del piano di riequilibrio”. Per Tonia Lanzetta “ci sono tante buone intenzioni, bisognerà capire quanta capacità di realizzare gli obiettivi previsti”.
L’evasione
Sull’inadeguatezza del Comune di recuperare i tributi è stata netta la dichiarazione dell’assessore alle Politiche finanziarie, Clara Cesareo che, spiegando i motivi che hanno spinto l’amministrazione a guardare all’esterno, si è detta “preoccupata” sottolineando le difficoltà degli uffici preposti a svolgere questa attività. Infatti, la cifra da recuperare sfiora gli 80 milioni di euro, di cui 36 degli ultimi quattro anni. Si è evasa non soltanto la tassa sui rifiuti ma anche l’Imu, l’imposta sugli immobili. “E questo – ha detto Lanzetta – è davvero allarmante. Penso che la precedente amministrazione abbia consegnato alla città un residuo attivo, ossia imposte inevase negli ultimi quattro anni, di oltre 36 milioni di euro, un’eredità pesante da gestire per i futuri impegni”.