Critiche alla raccolta differenziata del Comune di Nocera Inferiore da Potere al Popolo “si alle multe ma si cambi gestione dei rifiuti”
“Non siamo contro le multe e i controlli. È giusto multare chi non rispetta le regole ma non possiamo fare a meno di notare che l’amministrazione De Maio stia agendo scaricando sulla cittadinanza colpe e costi di una mala gestione tutta politica del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti”. Lo scrive in una nota Erminia Maiorino esponente di Potere al Popolo nel commentare l’inizio dell’attività degli ispettori ambientali supportati dalla polizia locale. Per Maiorino si dovrebbe fare anche altro per migliorare la quota della raccolta differenziata “ferma da tempo al 56 per cento in una città dove la spesa pro capite è tra le più alte d’Italia, 268,1 euro”.
Per sostenere le proprie tesi Potere al Popolo sottolinea che “due aspetti della gestione del servizio rifiuti andrebbero approfonditi”. E indica come esempio l’accordo tra il Comune di Nocera Inferiore e la società Ambiente Spa di San Vitaliano per la raccolta del multimateriale, cioè plastica, alluminio e ferro. “Dalla raccolta di questo materiale – ha dichiarato Maiorino – il Comune riceve un corrispettivo fisso di 80 euro a tonnellata, laddove potrebbe ottenere fino a 300 euro per ogni tonnellata di rifiuto in plastica presente nella raccolta urbana di multimateriale, a seconda della qualità del materiale. In questo modo si è preferito di non correre alcun rischio, infatti se il conferimento è di cattiva qualità il corrispettivo può scendere fino a 0 euro, e di assicurarsi gli 80 euro a tonnellata, quindi meno del doppio di quanto potrebbe realmente ottenere da una corretta raccolta differenziata”.
La seconda riflessione posta da Potere al Popolo riguarda gli ingombranti. “Da quanto risulta dai dati Openpolis e Ispra aggiornati al 2021 – ha sottolineato Maiorino – Nocera Inferiore non smaltisce i rifiuti ingombranti. Ad oggi è ancora così? Se così fosse, dove finiscono i rifiuti ingombranti che sicuramente produciamo? È lecito credere che finiscano nell’indifferenziato. Sarà questo, forse, il motivo che ci porta a produrre circa 800 tonnellate al mese di rifiuto indifferenziato e a spendere 2 milioni di euro l’anno per il loro smaltimento? Questi interrogativi meritano risposte chiare perché il rischio concreto che si corre attraverso scelte politiche esclusivamente punitive è di multare la cittadinanza, aumentare, forse di qualche punto percentuale la raccolta differenziata, ma di continuare a pagare una delle bollette più alte d’Italia per scelte politiche sbagliate”.