Sempre più persone, anche giovanissime, si rivolgono alla chirurgia estetica. Bisogna scegliere un professionista qualificato per non mettere a rischio salute e risultato
Si allarga sempre più la platea della medicina estetica che, complice l’aspettativa di vita sempre più lunga e il carattere più “sociale” di un aspetto ben curato, attira nello studio del chirurgo un pubblico sempre più vasto e diversificato.
Ma è fondamentale rivolgersi a professionisti per tutelare la propria salute. Più si diffonde la voglia di medicina estetica, infatti, più aumentano i rischi di incappare in operatori che esercitano senza i giusti titoli o in sedi non in linea con le disposizioni di legge. Chi ricorre alla medicina estetica deve rivolgersi a un medico estetico debitamente formato e in possesso di titoli e requisiti necessari a praticare le terapie proprie della medicina estetica, e appropriata deve essere anche la sede dell’esercizio, rigidamente regolata a norma di legge, avvertono i responsabili delle diverse società che raggruppano i professionisti.
<<La medicina estetica – ha detto il dottore Francesco D’Angelo, medico chirurgo estetico – è quella branca della medicina che si occupa degli inestetismi del viso e del corpo che inevitabilmente, con l’avanzare dell’età e non solo, appaiono e rendono evidenti i segni del tempo. Il mio concetto di medicina estetica è quello di “accompagnare” nel migliore dei modi l’invecchiamento e non annullarlo, rischierei in questo caso di rendere artificiale un viso o un corpo, andando contro il mio principio di professionista e soprattutto medico>>.
Con la diffusione della chirurgia estetica assistiamo, sempre più, alla saga degli obbrobri estetici: nasi improbabili, visi stirati come un palloncino gonfiabile, bocche estremamente volgari, occhi e sguardo innaturali, zigomi deformi e gonfi, asimmetrie del viso. Che consiglio può dare?
<<Ci vuole etica e professionalità. Cultura e soprattutto formazione. Ed è quella che ti dà solo una laurea magistrale in Medicina e Chirurgia oltre alle successive specializzazioni. Sempre più si sente parlare di “finti” medici, estetiste o altri operatori sanitari che iniettano sul viso o sul corpo sostanze di dubbia origine e senza nessuna preparazione o legittimità, senza conoscere alcun cenno di anatomia mettendo a rischio la salute dei pazienti>>.
<<Per tali motivi – ha continuato il dottore D’Angelo – le Società italiane che raggruppano medici e chirurghi estetici da anni combattono contro questo fenomeno per tutelare il proprio lavoro e preservare la salute dei pazienti>>