I sindaci oggi molto più attivi “non certo per la protesta di Ferragosto di Torquato”, scrive Anna Panariti dando meriti all’azione “del sindaco di Scafati e del suo assessore all’Ambiente”. Ma la cronologia…
“Noi in Procura ci siamo da settembre 2018 ed abbiamo compulsato la stessa e continuiamo a farlo con insistenza e tenacia”. Lo ha scritto Anna Panariti, avvocato, anima, insieme a tanti altri attivisti, del comitato “La fine della vergogna” che raggruppa una serie di associazioni che si battono per bonificare il torrente Solofrana.
In una nota, pubblicata sui social e diretta ad un mio articolo, riferisce che la recente mobilitazione di alcuni sindaci sul problema inquinamento non scaturisce dalla protesta di Ferragosto del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato. “Gli altri sindaci di certo vanno in Procura – scrive Panariti – non per lo stimolo ferragostiano che il sindaco di Nocera crede di aver lanciato ma perché è il passo fondamentale da compiere per accertare le origini del problema degli sversamenti e dell’inquinamento ed i responsabili sotto ogni profilo di questo atavico dramma”.
La rappresentante del comitato sottolinea anche che “il primo cittadino non solo demonizzava le nostre iniziative, le catalogava come strumentalizzazioni politiche o pagliacciate mediatiche ma ancor di più affermava che le denunce non puliscono il fiume. Gli altri sindaci, invece, si compiacciono di avere cittadini attenti e sentinelle dell’ambiente, non li giudicano o condannano”.
Panariti dichiara anche che il sindaco di Scafati (Cristoforo Salvati) “in primis unitamente al suo assessore all’ambiente (Alessandro Arpaia) si è occupato della realizzazione del primo punto del programma, ossia la tutela dell’ambiente recandosi direttamente in Procura e rivolgendo un appello ai cittadini ed alle associazioni ambientaliste sul loro ruolo nella tutela della propria salute e di quella delle generazioni future, coinvolgendo i sindaci dei comuni limitrofi per creare una sinergia tra le istituzioni per difendere il sacrosanto diritto alla salute”.
“Ben vengano tutte le iniziative anche se tardive atte alla risoluzione del problema Solofrana. Da parte nostra non vi è nessuna velleità di prima genitura per questa lotta ma ci saremmo aspettati che quantomeno, come fatto in maniera esemplare e rispettosa dal sindaco di Scafati, si desse merito e valore ad iniziative intraprese da una parte di non rassegnati concittadini per portare al centro dell’attenzione politica un così grave e penoso problema”, conclude l’avvocato Panariti.
Nell’articolo, a cui si riferisce Panariti, ho citato una data, il 5 maggio 2019, giorno in cui si tenne la prima conferenza dei servizi sull’ambiente indetta da Torquato. A quell’epoca Scafati era ancora amministrata da un commissario prefettizio ed il sindaco Salvati non era ancora tale (è stato eletto il 9 giugno scorso), tantomeno l’assessore Arpaia. Dunque c’è una cronologia evidente.
Questo non per dare meriti a Torquato, la cui compiacenza certamente non vado cercando, ma per evidenziare l’onestà intellettuale e il rispetto dell’etica giornalistica da parte del sottoscritto. Tra l’altro, nei miei articoli sulle testate giornalistiche per cui lavoro, ho sempre raccontato le vicende di chi si impegna in maniera attiva sul problema inquinamento, comprese quelle del comitato “La fine della vergogna”.