Il fratello del sindacalista ucciso dalla camorra nel 1978 ha scritto una lettera al sindaco Gambino. Ricordando i valori di Tonino e puntando il dito contro “i tanti mafiologi di professione che si nascondono all’ombra di mio fratello”.
Prosegue a Pagani la querelle sulla intitolazione di una strada ad Antonio Esposito Ferraioli, il sindacalista paganese ucciso il 29 agosto del 1978 dalla camorra. A scendere nell’agone è stato il fratello di Tonino, Mario, che ha impugnato carta e penna rivolgendosi direttamente al sindaco Alberico Gambino.
“La storia di Tonino consegna a tutti un patrimonio fatto di valori e non deve creare imbarazzo – recita la missiva – specialmente in quelle persone che si identificano e si rispecchiano in questi valori. L’imbarazzo semmai deve appartenere a coloro che sfruttano storie e memorie per fini personali”.
“In uno degli ultimi premi intitolati a mio fratello Tonino – continua la lettera – ricordai ai presenti che quando non c’è imitazione dei valori della persona che si vuole ricordare si chiama appropriazione indebita ed è qualcosa che non appartiene a loro”.
Mario Esposito Ferraioli dedica parole toccanti e sentite al fratello. “Tonino – scrive – mi ha dato la forza e il coraggio di prendere in mano la mia vita. Oggi gli sto dimostrando tutto il bene che gli volevo, gli voglio e gli vorrò sempre”. E ricorda come negli anni, con la collaborazione di Libera, associazione contro le mafie, egli abbia cercato di creare “uno steccato fra le persone oneste e serie” e “i tanti mafiologi di professione che si nascondono all’ombra di Tonino”.
“Far vivere i sogni e gli ideali di Tonino – scrive Esposito Ferraioli – mettendo insieme il vostro impegno insieme al mio, è quello di far crescere tanti giovani con gli stessi ideali e gli stessi valori che Tonino portava nel cuore. Sono tanti anni che guardo alle persone non per il colore o gli ideali politici che rappresentano, ma li stimo, li apprezzo e li ammiro per quello che fanno e donano agli altri”.
Il fratello del sindacalista ucciso si dice “mortificato e dispiaciuto per gli attacchi e le ingiurie a cui è stato sottoposto durante, prima e dopo il film su Tonino”, facendo riferimento alle polemiche sorte tempo addietro tra il sindaco di Pagani, l’associazione Libera e i familiari dello stesso Ferraioli, ammettendo di non saperne nulla e non potendo di conseguenza prendere le difese del primo cittadino.
“Una strada intitolata a Tonino è un gesto d’amore del Comune di Pagani e per chi lo rappresenta”, chiarisce Ferraioli. “In attesa di una vostra decisione, qualunque essa sia”.