La disponibilità del sindaco ad accogliere profughi afghani finisce nel tritacarne dei social. Torquato: “Riaffermiamo la nostra umanità”
La mail è stata inviata alla prefettura di Salerno e all’Anci Campania, l’associazione dei Comuni italiani. Nel contenuto il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, ha dato la disponibilità della sua amministrazione ad accogliere i profughi afghani che, in fuga dal loro Paese, richiedono supporto umanitario in Italia. “L’ accoglienza – ha spiegato il sindaco – così come richiesto ai sindaci dall’Anci, sarà organizzata nell’ambito dei progetti di accoglienza dedicati. “Siamo chiamati a dimostrare – ha sottolineato Torquato – la solidarietà con atti concreti. Il popolo afgano vive una situazione drammatica che non lascia spazio all’ indifferenza”.

La notizia è apparsa sui social. E come accade nell’era Facebook, è iniziato un dibattito a più voci anche con toni per niente concilianti. C’è chi ricorda che gli afghani “bisogna prima vaccinarli” oppure “cosa gli mettiamo a fare, dove li facciamo accomodare, come mangiano?”. Ed ancora “il sindaco farebbe bene a far togliere le deiezioni dei cani da terra e a pulire la città sennò quelli se ne vanno di corsa”. C’è chi invita Torquato “a risolvere prima i problemi della città, non ce ne servono altri” oppure “mettere a posto l’ospedale che è peggio di Kabul” mentre un altro sostiene che “accoglienza è business”. Ovviamente ci sono altri commenti completamente diversi che plaudono l’iniziativa e “pronti a fare qualcosa di concreto”.
“Ho letto con sconcerto – ha dichiarato Torquato – osceni commenti, pochi perché Nocera ha un cuore grande, alla candidatura della nostra città ad accogliere delle famiglie afghane. La nostra è un’azione che si iscrive non solo in una scelta di solidarietà, anzi di civiltà, nei confronti di una popolazione letteralmente terrorizzata, come stiamo vedendo in televisione, come le madri che lanciano i propri figli in braccio ai militari occidentali in partenza, pur di salvarli”.

“Al netto della stupida provocazione di chi mi dice che farei bene ad accoglierli a casa mia, perché no, o di quella ancor più sciocca di chi denunzia chissà quali interessi economici, non capendo che qui si parla di corridoi umanitari e non di speculazione – ha continuato il sindaco – c’è poi la ciliegina di chi invita a risolvere prima il problema dell’ospedale, a conferma che non basta un titolo di studio per evitare di dire fesserie. Quel che sconcerta invece è la pochezza mista a egoismo che pervade il social”.
“Non importa – precisa Torquato – se si tratta di una minoranza. Non è in discussione un dissenso legittimo se ben motivato, non l’insulto, ma la totale mancanza di pudore con la quale, magari per strumentalità politica o per chissà cos’altro, non ci si nasconde più neanche di fronte alla chiusura di cuore di cui talvolta siamo capaci. E su questo abbiamo il dovere di non cedere, non arretrare ma di riaffermare la nostra umanità”